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L’ULTIMO DECRETO PINOTTI AUMENTA SPESE E DELEGATI MA NON MIGLIORA I DIRITTI DEI MILITARI

“Sentiamo spesso parlare di esercito europeo ma se apriamo un confronto tra i diritti dei nostri militari e i militari degli altri paesi dell’Unione europea scopriamo una voragine, in Italia i diritti dei militari non sono ancora tutelati a dovere, mentre nel resto di Europa si contano associazioni e sindacati almeno in 20 Paesi. E’ recente la sentenza della Corte Costituzionale in tema di tutela sindacale degli appartenenti delle Forze Armate, è una tematica importante che dovremmo affrontare valutando attentamente sia le esigenze del personale sia la funzionalità delle Forze Armate.”

Queste parole pronunciate pochi giorni fa dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, stridono con l’ultimo provvedimento dello stesso dicastero del 10 maggio 2018 a firma del Ministro Pinotti.

Un decreto che modifica le consistenze organiche dei Consigli intermedi di Rappresentanza e del Consiglio Centrale a ridosso delle imminenti elezioni.

“Un provvedimento – commenta il delegato Co.Ce.R. carabinieri Giuseppe La Fortuna – che, ancora una volta, non ha tenuto conto delle valutazioni del delegati della rappresentanza militare, emarginandoli dal processo decisionale. Si tratta, in buona sostanza, di un provvedimento che aumenta vertiginosamente il numero dei delegati e, di conseguenza, anche le spese che invece dovremmo razionalizzare. Invece di rattoppare una legge ormai logorata, superata e non conforme ai dettami costituzionali, non si poteva, come più volte abbiamo chiesto, concretizzare un sano progetto di riforma della Rappresentanza Militare?

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