Politica

LEGA CHIEDE SANZIONE PER UN MARESCIALLO CHE FA POLITICA. GOVERNO RISPONDE: TRASFERIMENTO MA NON PUNIZIONE

L’on. Gianluca PINI (Lega Nord), nella sessione del 19 maggio è tornato su un argomento del quale ci siamo già occupati e relativo al caso del Maresciallo dei Carabinieri, coinvolto, libero dal servizio, in attività politica.

Pini, nell’interrogazione con risposta immediata in Commissione Difesa, segnale che l’ex comandante del nucleo comando della compagnia carabinieri di Ravenna si è esposto politicamente sostenendo pubblicamente una lista civica in competizione per le elezioni nel comune e accettando di far parte della squadra di tecnici che collabora con il candidato sindaco Michela Guerra. Secondo Pini il militare avrebbe “pubblicamente manifestato posizioni sulla situazione dell’ordine pubblico a Ravenna e sulle misure che occorrerebbe adottare per migliorarla, svolgendo di fatto attività politica pur senza essersi candidato: circostanza, questa, che gli avrebbe imposto di chiedere una licenza straordinaria. Domanda, quindi, quali siano le ragioni che hanno indotto il trasferimento del militare a Forlì ed in particolare se si tratti di una sorta di promozione, come suggerito da alcune dichiarazioni riportate dalla stampa, o se non si tratti piuttosto di un provvedimento disciplinare, come forse dovrebbe essere”.

 

La risposta del governo è a cura del Sottosegretario alla Difesa On. Gioacchino Alfano.

L’operatività delle FF.AA./Arma dei Carabinieri impone la necessità di impiegare il personale secondo le esigenze funzionali. In tale contesto, si cerca di garantire che, a tutti i livelli, il personale possa essere impiegato, secondo il rispettivo profilo professionale e senza pregiudizio per gli sviluppi di carriera, esclusivamente in funzione delle esigenze operative. Di conseguenza, uno degli elementi caratterizzanti della specificità dello status dei militari è la mobilità. Nello specifico, il trasferimento del Luogotenente Morgese è avvenuto d’ufficio, dopo che il Sottufficiale aveva comunicato al proprio superiore gerarchico l’accettazione alla eventuale nomina quale « assessore tecnico alla sicurezza » in caso di elezione a sindaco di Ravenna del candidato Michela Guerra conseguentemente, aveva avanzato domanda di licenza straordinaria per « campagna elettorale ». Tuttavia, l’assenza del necessario requisito della candidatura alle elezioni amministrative non ha permesso la concessione della licenza, rendendo necessario il provvedimento di reimpiego per incompatibilità ambientale. Appare evidente che il trasferimento non sia avvenuto per « premiare » il militare in argomento, va egualmente evidenziato come esso non abbia carattere disciplinare o sanzionatorio, non essendo condizionato dall’accertamento della responsabilità dell’interessato in ordine alla violazione dei doveri d’ufficio. La ratio, piuttosto, è stata quella di evitare, con ampia anticipazione di tutela, che l’attività politica del militare possa coinvolgere l’istituzione, garantendone, in ogni momento l’immagine di imparzialità e indipendenza.

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