Polizia

LA SOLITUDINE DI GIOVANNA, LA POLIZIOTTA SCAMPATA AL TERREMOTO CHE HA PERSO FIGLI, MARITO E GENITORI

(di Rory Cappelli per Repubblica) – -È rimasta sola, Giovanna Gagliardi, 47 anni. In un attimo insieme alla sua casa si è sbriciolata anche la sua vita: nel sisma ha perso il marito, l’assistente capo della polizia di Stato Ezio Tulli, 42 anni, i suoi due bambini, Leonardo di 12 anni e Federica di 7 anni, i suoi genitori. E al funerale, a Nettuno, nel santuario dedicato a Santa Maria Goretti, con migliaia di persone venute a rendere omaggio a un dolore così grande e inimmaginabile, la sostenevano i colleghi, poliziotti come lei, che lavora all’ufficio passaporti del commissariato di Cisterna di Latina, e le stava accanto la sorella maggiore, Elisabetta, scampata al sisma di martedì.

La festa. Il 24 agosto si trovavano tutti ad Amatrice, nella casa dei genitori di Giovanna. Erano venuti, come tanti, per assistere alla 50esima sagra degli spaghetti all’amatriciana. Il solaio della vecchia casa è crollato addosso a tutti, schiacciandoli. Giovanna ed Elisabetta dormivano nel sottotetto. Il marito, Ezio, agente della Polstrada di Aprilia, dormiva al primo piano, nel letto matrimoniale, con i bambini. Nell’altra camera riposavano i genitori.

La scossa. Alle 3.36 la prima scossa. Giovanna chiama subito, in mezzo ai calcinacci e alla polvere, nel buio, la questura di Latina. Poi chiama il marito e sente il cellulare squillare da qualche parte in mezzo a quel delirio. Un’ora dopo sia lei che la sorella vengono estratte vive. Tutti gli altri familiari sono rimasti schiacciati sotto le macerie. Li riconoscerà il fratello di Ezio, Maurizio: lei non avrà il coraggio di entrare nella camera mortuaria allestita ad Amatrice.

Il funerale. Nella chiesa di Nettuno, ieri, quando è arrivata la prima bara, quella di Ezio, tutti si sono messi ad applaudire. Poi sono arrivati feretri dei due bambini, due bare bianche, e quelli dei nonni. C’era anche il capo della polizia, Franco Gabrielli, a rendere omaggio all’agente e alla sua famiglia. E poi il questore di Latina Giuseppe de Matteis, i dirigenti dei commissariati di Anzio, Aprilia e di Cisterna.

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