Interrogazione al Ministro Crosetto: Le Implicazioni (negative) dei 45 Giorni di Licenza Straordinaria per motivi sindacali
Una recente interrogazione parlamentare presentata al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, dagli onorevoli Penza, Caramiello, Barzotti e Fede pone l’attenzione sul riconoscimento del diritto di associazione sindacale per i militari, avvenuto con la legge n. 46 del 28 aprile 2022. Sebbene la legge abbia aperto nuove prospettive per la partecipazione dei militari nel dibattito sindacale, alcuni aspetti rimangono ancora controversi e oggetto di discussione.
Il diritto di associazione sindacale per i militari
Con l’approvazione della legge n. 46 del 2022, è stato finalmente riconosciuto il diritto di associazione sindacale anche per i militari. Tuttavia, la normativa ha stabilito la necessità di emanare decreti legislativi e ministeriali per disciplinare l’applicazione di tale diritto.
Spese per distacchi e permessi sindacali
Un punto di attenzione sollevato nell’interrogazione riguarda le spese per i distacchi e i permessi sindacali. Attualmente, nel pubblico impiego e nelle Forze di polizia ad ordinamento civile, le spese per tali permessi non sono rimborsate secondo il contratto di lavoro. Questa situazione è analoga anche per le Forze armate, il cui trattamento economico è equiparato a quello delle Forze di polizia.
La circolare sulla “Licenza straordinaria per gravi motivi”
La Direzione generale per il personale militare ha emesso una circolare il 19 giugno 2023 riguardante la “Licenza straordinaria fino a un massimo di 45 giorni annui per gravi motivi”. Tale circolare prevede che tra i “gravi motivi” sia possibile includere anche il permesso sindacale per i rappresentanti delle associazioni sindacali iscritte all’albo ministeriale. Inoltre, è specificato che fino a sette rappresentanti designati dal Segretario generale possono usufruire di questa licenza in aggiunta alle 10 ore di permesso per partecipare alle assemblee.
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Quale tutela dei dirigenti sindacali
Secondo l’interrogante, l’attuale formulazione della normativa non tutela adeguatamente i dirigenti sindacali. In particolare, nel caso in cui un dirigente sindacale abbia già esaurito la licenza straordinaria per motivi sindacali e si trovi in una situazione di gravi motivi previsti dal contratto di lavoro, risulterebbe privo di tutela.
Limiti di distacchi e permessi e oneri a carico della finanza pubblica
L’articolo 16 della legge n. 46 del 2022 stabilisce un limite per i distacchi e i permessi sindacali, al fine di evitare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica derivanti dall’attuazione della normativa.
Ritardi nell’attività sindacale delle Forze armate
Un ulteriore punto di criticità riguarda i forti ritardi nello sviluppo dell’attività sindacale nelle Forze armate e nella Guardia di Finanza a causa delle lungaggini burocratiche legate al sistema stipendiale Nopa. Questo sistema sembra comportare svantaggi rispetto alle associazioni sindacali dell’Arma dei Carabinieri, che non sono soggette alle stesse complicazioni.
La necessità di concertazione
L’interrogazione pone l’accento sulla necessità di concertazione nel processo di adozione delle normative e delle circolari che riguardano l’attività sindacale dei militari. Si chiede se il Consiglio Centrale di Rappresentanza (Co.ce.r) interforze sia stato consultato riguardo all’emanazione della circolare sulla “Licenza straordinaria per gravi motivi”. In caso contrario, l’interrogante suggerisce di sospendere l’efficacia della disciplina in attesa di una concertazione con i rappresentanti dei lavoratori.
Riflessioni sulla rappresentatività sindacale
Infine, l’interrogante esprime preoccupazione riguardo alla rappresentatività sindacale dei militari e suggerisce di considerare, anche in via transitoria, il valore dello 0,5 per cento al solo parametro stipendiale ai fini del conteggio delle deleghe, anziché basarsi sulla forza economica. Ciò potrebbe favorire l’iscrizione ai sindacati e garantire una rappresentanza più efficace degli interessi dei militari.
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