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Pd interroga Crosetto sui costi della licenza straordinaria ai sindacalisti militari. “Deve essere finanziata dal contratto”

Nell’ambito del dibattio sul diritto di associazione sindacale per i militari, tre onorevoli del Partito Democratico (Graziano, Fassino e Caré), hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa.

L’interrogazione solleva diverse questioni relative all’applicazione della legge n. 46 del 2022, che riconosce il diritto e le modalità di associazione sindacale per i militari. Analizziamo le diverse tematiche sollevate nell’interrogazione.

Il riconoscimento del diritto di associazione sindacale per i militari

Gli interroganti premettono che, nel 2022, il Parlamento ha approvato la legge n. 46 che ha riconosciuto il diritto di associazione sindacale per i militari. Tale riconoscimento ha aperto la strada all’organizzazione di associazioni sindacali all’interno delle Forze Armate.

I decreti applicativi

La legge n. 46 del 2022 prevede, inoltre, l’emanazione di decreti legislativi e ministeriali per l’applicazione delle disposizioni sul diritto di associazione sindacale. Questi decreti sono necessari per definire i dettagli e i procedimenti relativi all’esercizio di tale diritto.

Costi per distacchi e permessi

Gli onorevoli dopo la premessa normativa sottolineano che nel contesto del pubblico impiego, comprese le forze di polizia ad ordinamento civile cui le forze armate sono equi ordinate, i costi per i distacchi e i permessi vengono coperti attraverso il contratto di lavoro.

Licenza straordinaria per “gravi motivi”

La Direzione generale per il personale militare ha emesso una circolare il 19 giugno 2023 che riguarda la licenza straordinaria fino a un massimo di 45 giorni annui per “gravi motivi”. La circolare contempla la possibilità di includere, tra i “gravi motivi“, il permesso sindacale per coloro che sono designati dai segretari generali delle associazioni sindacali iscritte all’albo ministeriale. Una concessione avvenuta motu proprio dal Ministero della Difesa.

Concertazione e confronto

II decreti legislativi, ministeriali e le circolari che regolamentano la licenza straordinaria per motivi sindacali dovrebbero essere il risultato di un confronto e di una concertazione tra le parti interessate in quanto materia disciplinata dal decreto legislativo n. 195 del 1995. Questo processo dovrebbe mirare a garantire la coerenza e l’equilibrio nelle disposizioni che riguardano il diritto di associazione sindacale per i militari.

Tutela dei dirigenti sindacali

Secondo l’interrogazione, inoltre, se un dirigente sindacale ha già fruito dell’intera licenza straordinaria per motivi sindacali e si trova in una situazione grave prevista dal contratto di lavoro, potrebbe non essere adeguatamente tutelato. Questa è una questione che – a parere degli interroganti – richiederebbe ulteriori valutazioni e considerazioni.

Limiti e oneri finanziari

L’articolo 16 della legge n. 46 del 2022 stabilisce un limite per i distacchi e i permessi sindacali. Inoltre, il comma 6 dello stesso articolo specifica che l’attuazione della legge non deve comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Ritardi nella gestione stipendiale

Gli interroganti segnalano inoltre che i ritardi nello sviluppo dell’attività sindacale delle Forze Armate e della Guardia di Finanza sono stati causati da lungaggini burocratiche legate al sistema stipendiale NOIPA. Questi ritardi sono stati evitati per le Associazioni sindacali dell’Arma dei Carabinieri, che non utilizzano lo stesso sistema stipendiale.

La richiesta al Ministro

L’interrogazione parlamentare degli onorevoli Graziano, Fassino e Carè si conclude con la richiesta al Ministro:

se sia stato fatto a monte della sopracitata circolare emanata dalla Direzione generale per il personale militare il 19 giugno 2023 un calcolo della spesa ai fini dell’ampliamento al punto di ampliare le possibilità di fruire di tale licenza e a quanto ammonti la spesa;

se tale licenza verrà estesa a tutte le organizzazioni iscritte all’albo e quindi anche a quelle che nell’immediato potranno iscriversi, così stimolando a parere degli interroganti un proliferare di associazioni e frammentazioni, anche se non c’è stato alcun censimento sulla rappresentatività e quindi considerando anche associazioni con pochissimi iscritti.

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