Sindacati Militari

Il Decreto Immigrazione dimentica l’Esercito Italiano (pur chiedendo più lavoro ai nostri militari).

L’Associazione Sindacale Militare ASPMI esprime profonda preoccupazione in merito all’approvazione del Decreto Immigrazione da parte del Governo, ritenendo questo atto un grave affronto nei confronti dell’Esercito Italiano.

“Non possiamo che definire tale, d’altronde, un provvedimento con il quale viene chiesto un maggiore impegno a Esercito, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco, salvo però stanziare risorse solamente per quest’ultimi. Analizzando il testo del provvedimento, infatti, ne risulta che per far fronte all’incremento di 400 unità da impiegare per la tutela delle stazioni con l’Operazione Strade Sicure vengono stanziati appena 2.819.426 euro per il biennio 2023-2024, ossia l’equivalente per finanziare l’indennità omnicomprensiva per i militari impiegati in più. 

L’Asimmetria nel Finanziamento delle Forze dell’Ordine

Nel frattempo – sottolinea ASPMI – per le Forze di Polizia e Vigili del Fuoco ci sono 5 milioni di euro per il 2023 e 20 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030. Soldi che serviranno per l’acquisto e il potenziamento dell’armamento speciale per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale, come pure per finanziare interventi diversi per il settore motorizzazione, armamento, di acquisto e di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture.

Le Condizioni Lavorative dei Militari

Per quella che è una delle misure di cui tanto si vanta il Governo Meloni, ossia il potenziamento dell’Operazione Strade Sicure, invece non è stato ritenuto necessario intervenire per potenziare gli armamenti e per ammodernare il settore della motorizzazione, come pure per l’adattamento delle strutture. Il tutto mentre i nostri militari si trovano a lavorare in condizioni al limite dell’accettabile: divise invernali in estate, mezzi che perdono olio o incapaci di impedire il passaggio dell’acqua nei giorni di pioggia, come pure misure fatiscenti dove soggiornare nelle giornate di servizio.

Inoltre – prosegue ASPMI – nello stesso provvedimento per le Forze di Polizia viene istituito un apposito fondo per finanziare le ore di straordinario svolte dal personale alla luce dei “maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio”, il quale viene finanziato dai risparmi delle assunzioni autorizzate ma non effettuate. Lo stesso poteva essere fatto con l’Esercito Italiano utilizzando le risorse stanziate dal riordino, e da successivi provvedimenti, per delle assunzioni extra mai effettuate. Soldi che a oggi non si sa che fine abbiano fatto.

Il Decreto Immigrazione rappresenta – secondo ASPMI – l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di questa Forza Armata, l’unica al mondo utilizzata anche per la difesa dai microcrimini che nonostante il successo dell’Operazione Strade Sicure, riconosciuto da tutta la politica, viene esclusa da qualsiasi piano di ammodernamento.

A tal proposito – conclude ASPMI – riteniamo sia ormai giunto il tempo di pretendere una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni: già in fase di conversione parlamentare del suddetto provvedimento servirà stanziare per l’Esercito Italiano perlomeno le stesse risorse riconosciute a Forze di Polizia e Vigili del Fuoco, oltre a individuare le dovute soluzioni ai problemi più volte lamentati da questa Associazione.

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