Carabinieri

IL COMANDANTE GENERALE NISTRI A PORTA A PORTA SU STEFANO CUCCHI: “CHI SA PARLI, UN CARABINIERE DEVE SEMPRE DIRE LA VERITÀ”

“Chi sa parli”. È l’appello ai carabinieri del Comandante Generale dell’Arma Generale Giovanni Nistri, intervistato a ‘Porta a Porta’ sul caso Cucchi. Nistri si è detto “lieto che uno dei militari presenti quella sera (il brigadiere Tedensco n.d.r) abbia detto la sua verità: questo vuol dire che questa verità adesso potrà entrare a pieno titolo nel processo insieme con tutte le altre evenienze che sono state accertate nel frattempo dall’autorità giudiziaria, e dunque questo sarà un passo in più verso una definizione della vicenda”.

Alla domanda di Vespa se l’istruttoria disciplinare nell’arma andrà avanti ad ogni livello Nistri ha risposto: “Questo è poco ma sicuro. Intanto siamo lieti che l’autorità giudiziaria stia procedendo perché infine si avrà una perimetrazione completa delle responsabilità. Che si tratti di responsabilità commissive piuttosto che di responsabilità omissiva nei controlli eventualmente piuttosto che in altre ipotesi anche diciamo di disattenzione o di agevolazione”. Ribadendo anche: “Io ne approfitterei per dire una cosa che deve essere molto chiara. L’Arma non solo andrà fino in fondo per la parte di competenza e io ribadisco la necessità che un carabiniere ha il dovere morale prima ancora di giuridico di dire la verità e la deve dire subito. Quindi questa è l’occasione. Chi sa parli. Perché un carabiniere deve rispettare il proprio giuramento se vuole essere un carabiniere. Chi esce da questa regola e viene ritenuto responsabile di gravi fatti non è degno di indossare la divisa”.

Oggi pomeriggio alle 19 a palazzo Baracchini il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri incontreranno Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo. Un faccia a faccia “fortemente voluto” dal titolare di via XX settembre e che rappresenta un ulteriore passo verso quegli “spiragli di luce” aperti dalle dichiarazioni del vice brigadiere Francesco Tedesco e invocati dallo stesso premier Giuseppe Conte. “Ascolteremo cosa hanno da dirci” ha detto la sorella di Stefano dopo aver ricevuto la convocazione al ministero, sottolineando di aver “accettato volentieri l’invito del ministro della Difesa e del Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri” e dicendosi “onorata” dalla “volontà di riceverci” espressa dal ministro e dal numero uno dell’Arma.

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