Esteri

Il capo della Wagner insulta Crosetto: “Nessuna infiltrazione dei nostri mercenari in Africa, è un ‘mudak'”

Migranti come arma di guerra ibrida?  Ne è convinto il ministro della Difesa Guido Crosetto: il gruppo di mercenari russi Wagner, attivo in Libia e altri Paesi africani, potrebbe essere coinvolto nell’aumento dei flussi migratori verso l’Italia.

Dall’inizio dell’anno gli sbarchi in Italia sono più che triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sostiene il governo. I dati del Viminale convincono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a convocare una riunione con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto e i vertici dei Servizi segreti, mentre dall’estero si collegano i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Ad attirare l’attenzione in particolare sono le parole di Crosetto: “Mi sembra che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida” che la Wagner “sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani”. Lo “scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto”, aggiunge il ministro della Difesa, utilizza “l’immigrazione incontrollata” per “colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia”.

Risponde a stretto giro con un audio su Telegram lo stesso capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin: “Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo”, dice. Per poi usare a proposito di Crosetto il termine russo ‘Mudak’, un insulto pesante. (str….)

“Quindi per Crosetto la causa delle migrazioni è il comando Wagner e non la crisi umanitaria imponente che abbiamo di fronte”, scrive il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: “Quella del ministro è una dichiarazione che ha il solo scopo di distrarre l’opinione pubblica dalle drammatiche responsabilità del governo Meloni”.

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