Editoriale

GLI 80 EURO CI SONO, MA TAGLIERANNO SUL RIORDINO DELLE CARRIERE E SUL CONTRATTO DI LAVORO?

Nonostante le rassicurazioni che abbiamo pubblicato in questi giorni sul bonus di 80 euro, permangono forti dubbi sia sul “quando” il bonus sarà erogato sia sugli altri provvedimenti, riordino delle carriere e rinnovo contrattuale, che dovrebbero perfezionarsi nel mese di febbraio.

In realtà, come spiega il segretario del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), Gianni Tonelli ad Intelligo News, la questione è molto più complessa.

Cosa ci dice sulla questione, che ha preso le cronache in queste ore, del possibile stop al bonus 80 euro alle Forze dell’Ordine? Ci sono novità?
”E’ stato dovuto ad un ritardo del decreto. Ma il problema è più grande e complesso, e noi lo avevamo sollevato ieri su alcuni quotidiani. L’Europa ha chiesto un aggiustamento alla manovra economica, che potrebbe toccare 3,4 miliardi,  e la domanda che ci facciamo è: dove andranno a prendere queste risorse? Una delle voci a rischio è questa. Oggi, visto che abbiamo lanciato una fortissima polemica, da dietro le quinte circola la conferma che questi soldi ci saranno, dal 1 Gennaio con effetto retroattivo, ma nasce un problema lo stesso: se ci sono i soldi per questi 80 euro, dove andranno a prendere gli altri? Taglieranno sul riordino delle carriere? Sul contratto di lavoro? Quando siamo a quota 13/14 euro netti per un agente? Il problema è che questi soldi in qualche modo dovranno raggranellarli”.

Ci spieghi meglio.

”In questa legge di stabilità, mi pare, ci si vuole tenere le mani libere, non assumersi le responsabilità davanti al Parlamento in sede di approvazione, per cui si creano dei calderoni dai quali attingere. Spese che poi dovranno essere ratificate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri successivo. Queste sono spese che vanno dettagliate, un tot per gli 80 euro, un tot per il contratto di lavoro, un altro per le assunzioni e un altro ancora le richieste dell’Europa. In un’azienda privata il ragionamento che si sceglie sulle necessità del momento lo si può fare, ma non con la finanza pubblica: questo significa che qualcuno rimarrà a piedi, perché, ad esempio, se si dice che le risorse sono per dieci voci quando in realtà ne beneficeranno solo cinque, in periodo pre-elettorale si sta vendendo qualcosa che non si ha”.

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