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“Forti Boati” L’on. Tripodi chiede chiarimenti sulle esercitazioni aeree svolte nella provincia di Cosenza. “ La Difesa: “fondamentali per la prontezza del personale e delle unità”

“Nei giorni 2 e 5 novembre 2021 in diversi comuni del cosentino si sono registrati forti boati a distanza, ravvicinata, dovuti al passaggio di aerei a velocità superiore quella del suono.” E’ quanto a rappresentato al Ministro della Difesa l’on. Tripodi (Forza Italia) in un interrogazione parlamentare.

“Si tratta solo degli ultimi casi, in ordine di tempo, segnalati all’interrogante da diversi cittadini della zona, in particolare dei comuni di Piana di Sibari e di Golfo di Corigliano, che lamentano il continuo riproporsi nel loro territorio di eventi simili. Nonostante le proteste della popolazione locale, il problema non sembra trovare ancora un’adeguata soluzione, in grado di contemperare le esigenze dell’Aeronautica militare con la necessità di tutelare i cittadini della provincia di Cosenza e di restituire tranquillità alle popolazioni locali. La possibilità di superare il muro del suono dovrebbe essere sempre limitata in prossimità dei centri abitati, per ridurre l’innegabile disagio su persone ed esseri viventi”

L’onorevole ha poi concluso l’interrogazione chiedendo al Ministro della Difesa “se intenda adottare iniziative al fine di verificare con i vertici dell’Aeronautica militare la possibilità di individuare rotte alternative che sorvolino territori scarsamente abitati e urbanizzati, ove non si arrecherebbero i problemi lamentati in premessa.”

All’interrogazione ha risposto il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulé

Gli elementi di informazione acquisiti dall’Aeronautica Militare confermano l’effettuazione, nelle date citate, di attività di volo supersonica; tali attività, come peraltro anticipato dall’Onorevole in premessa dell’atto, erano state preventivamente autorizzate e pianificate in aderenza alle vigenti normative. In generale, si evidenzia che l’attività supersonica, per le sue peculiarità, è già tendenzialmente ridotta al minimo, svolta a quote elevate e, di massima, sul mare. Nel caso in questione, i citati velivoli hanno operato nelle previste aree dedicate e ad orari programmati, in aderenza alla specifica regolamentazione nazionale; a tal proposito, non sono stati riportati eventi di «bang sonici» involontari o al di fuori dei parametri previsti.

Va a tal riguardo precisato – ha aggiunto il sottosegretario – per completezza d’informazione, come il fenomeno del così chiamato «bang sonico» non sia prevedibile a priori, in quanto soggetto a determinate condizioni meteorologiche e, in particolare, alla temperatura dell’ambiente in cui si opera. In tale ottica, le quote alle quali le attività di volo vengono svolte sono preventivamente individuate, al pari delle aree geografiche, espressamente al fine di limitare, se non azzerare statisticamente, il fenomeno in parola. Ciò doverosamente chiarito, deve essere altresì ricordato come le esercitazioni ricoprano un ruolo fondamentale per la prontezza del personale e delle unità, consentendo di poter operare efficacemente in ogni contesto, sia nazionale, che esterno. Nel merito – ha concluso il sottosegretario – va sottolineato come l’Aeronautica Militare operi nel costante rispetto delle procedure standard di volo, finalizzate a mantenere adeguato livello addestrativo e a minimizzare, nel contempo, sia l’impatto ambientale, sia i disagi di qualsiasi natura – incluso, quindi, quello sonoro – arrecati alle comunità insistenti presso le aree interessate dalle attività condotte.

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