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FALLITO COLPO DI STATO IN TURCHIA, RIMOSSI 29 COLONNELLI E 5 GENERALI. 1.500 I MILITARI ARRESTATI “LA PAGHERANNO”

Il governo ha sollevato dall’incarico 29 colonnelli e 5 generali. All’alba gli scontri continuavano in alcune parti del Paese. Almeno 90 le vittime e 1.150 i feriti. Oltre 1.500 i militari arrestati

Il tentativo di golpe armato messo in campo in Turchia da alcuni militari è stato neutralizzato, ma dalle prime stime si contano già una novantina di vittime e 1.150 feriti. Lo ha annunciato il governo di Ankara, che aveva chiesto alla popolazione di scendere nelle strade per fermare i golpisti quando ancora era incerto il suo esito. Il governo turco ha sollevato dal loro incarico 29 colonnelli e 5 generali e sono almeno 1.563 i militari golpisti arrestati. Quasi 200, invece, i soldati dell’esercito turco si sono arresi: erano disarmati al momento della resa.
“E’ UN TRADIMENTO” — All’alba gli scontri continuavano in alcune parti del Paese, ma il presidente aveva riguadagnato il controllo della situazione e sventato il tentativo di colpo di Stato. La sollevazione ha causato almeno 90 morti in tutto il Paese, tra i quali anche civili. Secondo il ministero della giustizia, 336 persone ritenute implicate sono state arrestate. “È un tradimento, pagheranno un prezzo molto alto”, ha minacciato Recep Tayyip Erdogan, capo di Stato e uomo forte del Paese, poco dopo essere atterrato all’aeroporto militare Ataturk di Istanbul, che nelle prime ore del golpe era stato occupato dai militari ma di cui la polizia, fedele al governo, ha preso successivamente il controllo. Tanto Erdogan che l’esecutivo insistono che il tentativo golpe è fallito e che vi hanno partecipato solo un gruppo limitato di militari.
“NON ABBANDONEREMO IL PAESE” — Il presidente turco, che era in vacanza sulla costa del mar Egeo, è riuscito a volare fino a Istanbul dove è stato accolto dalla folla di sostenitori che avevano ripreso il controllo dello scalo. Il premier ha nominato un capo militare ad interim dell’esercito, Umit Dundar, in sostituzione del generale Hulusi Akara, che potrebbe esser stato fatto prigioniero dai golpisti. “La Turchia ha un governo e un presidente democraticamente eletto”, ha detto subito dopo l’atterraggio. “Siamo al potere e continueremo ad esercitare il potere fino alla fine. Non abbandoneremo il paese”.
Tratto dalla Redazione della Gazzetta.it

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