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ECCO DECIFRATO L’ALGORITMO CHE PERMETTEVA DI SUPERARE I CONCORSI NELLE FORZE ARMATE

Un codice. Una sorta di filastrocca algebrica ed il gioco è fatto. Per entrare a far parte delle forze armate ed indossare l’agognata divisa basta avere una buona memoria e ricordare il rituale ricevuto in cambio dell’esborso di una cospicua mazzetta.

L’algoritmo non è di semplice decrittazione: l’allievo concorrente deve ricordare l’ultima cifra della domanda (ad esempio, per il quesito 83, il numero 3), poi aggiungere il numero di lettere della prima parola della domanda precedente, più una serie di variabili e di x che cambiavano a seconda se la domanda era di numero pari o dispari, e in quel caso il conteggio attraverso il quale arrivare alla risposta esatta andava letto da sinistra a destra in un caso, da destra a sinistra nell’altro.

Ed è proprio sulle ‘variabili’ che si concludeva la trattativa tra la rete degli indagati e i ‘clienti’ che puntavano a vincere il concorso attraverso la scorciatoia dell’imbroglio. La ‘x’, insomma l’ultima parte della formula magica, veniva fornita solo a chi pagava l’ultima rata del ‘pacchetto’ da 50.000 euro. “Funzionava”, assicurano fonti inquirenti. È quanto rivela il Fatto Quotidiano i cui giornalisti sono riusciti a leggere i fogli rinvenuti durante le perquisizioni a casa dei circa 40 indagati.

Abbiamo iniziato questa battaglia alla legalità da soli, – è il commento del Movimento Militari in Congedo – abbiamo in tutti i modi cercato di mettere in evidenza le incongruenze che si presentano nelle sedi concorsuali, abbiamo piu’ volte posto alcune soluzioni utili per far fronte a questa gravosa problematica che è la RACCOMANDAZIONE e la CORRUZIONE, ma in pochi ci hanno dato retta, anzi, in tanti ci hanno deriso, ci hanno offeso, e ci hanno anche marchiati con il titolo di DISPERATI FALLITI in cerca di gloria, per non parlare di quante volte ci hanno screditato facendo passare le nostre proteste e le nostre segnalazioni come le fantasie di 4 sfigati intenti a trovare una giustificazione ai loro insuccessi.

Ora chiediamo a tutte le Sigle sindacali ad ordinamento Civile e Militare, -conclude il Mivimento –  di prendere una drastica e seria posizione su questi fenomeni e di riuscire ad ogni costo a reprimerle, anche per non passare loro stesse come COMPLICI di queste vere e proprie associazioni atte a delinquere.

Chiediamo alle stesse sigle di ascoltare i nostri progetti per garantire la sicurezza e la trasparenza e di opporsi a chi dice che negli altri concorsi non risultano esserci motivi validi per richiedere l’annullamento e/o la ripetizione della prova.

Tutto questo deve finire in rispetto della gente onesta e dell’ITALIA stessa che oggi vanta il primato in europa come la nazione piu’ corrotta.

Ora l’indagine si allarga ai concorsi di carabinieri e polizia e non si escludono ipotesi della circolazione di tali algoritmi anche in altri concorsi. 

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