Polizia locale

Donna trans presa a manganellate a Milano: agenti denunciati per tortura

La legale che difende la donna trattenuta dalla polizia locale a Milano ha presentato una querela in procura. L’ipotesi di reato è tortura aggravata dalla discriminazione razziale, lesioni aggravate dall’abuso di potere e minacce. Sulla vicenda, la procura aveva già aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato lesioni aggravate dall’abuso della funzione pubblica.

La legale che assiste Bruna, la donna trans trattenuta da 4 agenti della polizia locale a Milano mercoledì 24 maggio, ha presentato una querela per tortura aggravata dalla discriminazione razziale, lesioni aggravate dall’abuso di potere e minacce aggravate. La procura indagava già sulla vicenda con l’ipotesi di lesioni aggravate dall’abuso di potere e minacce aggravate.

I fatti

Gli agenti finiti al centro della vicenda avevano fatto salire la donna trans sulla loro vettura dopo averla bloccata in seguito ad alcune segnalazioni. L’episodio – filmato in un video diffuso sui social – si è verificato quando l’auto ha accostato, la donna trans è uscita e ha provato a scappare. Le immagini mostrano che la vittima viene messa a terra, colpita più volte con calci, con un manganello e poi ammanettata. Nei momenti successivi anche la donna trans, che era in stato di alterazione, era stata denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale.

La manifestazione in sostegno della vittima

Domenica 28 maggio oltre cento persone sono scese in strada e hanno esposto cartelli con scritto ‘Tocchi una di noi tocchi tutte noi‘, e ‘Trans lives matter‘ (Le vite delle persone trans contano, ndt), slogan ispirato a quelli esibiti nelle manifestazioni contro il razzismo negli Stati Uniti. Tra i dimostranti, c’era anche Monica Romano, consigliera del Comune di Milano e attivista dell’Associazione per la cultura e l’etica transgender.

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