Guardia di Finanza

CONTRATTO, COCER GDF: DISPONIBILI A TRATTARE A DUE CONDIZIONI: LE RISORSE DELLA SPECIFICITA’ VANNO CONCERTATE ADESSO E L’ADEGUAMENTO DELLA MISURA DELLO STRAORDINARIO NON DEVE GRAVARE SULLE RISORSE

Pubblichiamo il documento del Co.Ce.R. Guardia di Finanza illustrato in occasione della riunione sul contratto  presso la Funzione Pubblica.  Da quanto si è appreso la prima condizione è stata già accolta dal Governo. Analogamente a quantro richiesto dalla stragrande maggioranza delle rappresentanze, il Co.Ce.R. Guardia di Finanza ha chiesto dati e tabelle precise e l’apertura urgente di un confronto sulle questioni normative. Il Tavolo è stato aggiornato a mercoledì 17 gennaio.

Il COCER Guardia di Finanza rileva come le risorse attualmente messe a disposizione per il rinnovo contrattuale siano assolutamente insufficienti per consentire il recupero del potere di acquisto perso dalle retribuzioni a seguito del prolungato blocco delle dinamiche contrattuali, nonché per consentire l’adeguamento, ai prezzi correnti, di numerose prestazioni inerenti il rapporto di lavoro (si pensi ai rimborsi spese per i pasti), o la rivalutazione di indennità accessorie il cui importo ancora è quello fissato molti anni fa. Ne consegue che la totalità delle risorse a disposizione deve essere necessariamente utilizzata, urgentemente in questa sessione, per rivalutare la componente fissa e pensionabile della retribuzione. Sulla base di questa impostazione, dal punto di vista procedurale, il Cocer pone quale questione preliminare, al fine di poter avviare il confronto:

  • la messa a disposizione delle Rappresentanze Militari e Sindacali di un quadro esatto relativo alle risorse complessivamente utilizzabili e la loro ripartizione per singola Amministrazione in funzione della composizione del personale di ciascuna;
  • il mantenimento di un “tavolo di concertazione”, con immediato avvio del confronto relativo alla definizione di una “coda contrattuale”, con ulteriori e dedicati stanziamenti, per la rivalutazione delle indennità accessorie, per la messa a punto della parte normativa e per la risoluzione della tematica della previdenza complementare.

Altresì, richiede che la necessaria rivalutazione del valore della misura oraria dello straordinario (con connessi oneri riflessi) non venga finanziariamente imputata alle risorse disponibili sul tavolo della concertazione, atteso che:

  • l’ammontare delle ore lavorate negli anni passati (in particolare 2016 ultimo dato disponibile) è funzione delle scelte di contenimento della spesa pubblica operate che hanno comportato una drastica riduzione degli organici ed effettivi, anche a causa del blocco del turn over, e dall’esigenza di coprire comunque un maggiore numero di servizi a seguito delle crescenti minacce alla sicurezza pubblica e per la gestione di emergenze quali immigrazione e calamità naturali;
  • lo straordinario non ha carattere di stabilità e i capitoli di bilancio relativi sono rimodulabili in funzione delle esigenze concrete di lavoro;
  • l’impatto dello straordinario, cui il personale del comparto è obbligatoriamente tenuto, è assolutamente più rilevante di quello che si registra nel resto del pubblico impiego (7% della retribuzione contro meno dell’1%).

Ne consegue che le risorse attualmente disponibili, comprese quelle attestate da ultimo con la legge di stabilità, e non impiegate per la rivalutazione del trattamento principale, devono essere utilizzate per l’incremento dei Fondi per l’efficienza dei servizi istituzionali, in modo da privilegiare l’effettiva produttività del lavoro, mentre resta da risolvere il tema dell’aggiornamento del trattamento accessorio e della parte normativa del contratto.

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