Editoriale

CONTRATTO SLITTA AL 17 GENNAIO CON 88 EURO LORDI SUL PIATTO. MANCANO LE TABELLE DI RIPARTIZIONE DELLE SOMME

L’incontro di ieri sera è terminato alle 21.45 con un nulla di fatto. La riunione è saltata perché le cifre proposte dal Governo non era riassunte in nessuna tabella e l’incontro è stato posticipato al 17 gennaio quando il MEF avrà a disposizione le tabelle aggiornate con le risorse da distribuire al personale.

Parliamo ancora della parte economica del rinnovo, l’unica alla quale punta, per il momento, l’attuale governo, rinviando la parte normativa sine die e senza risorse. Infatti, stando alle pretese governative, le risorse sul piatto saranno interamente prosciugate dalla parte economica del contratto.

La “massima disponibilità” governativa, sottolineata dal sottosegretario alla funzione pubblica Angelo Rughetti, di fatto, si traduce in 88 euro lordi e nella vacanza contrattuale non più assorbita dagli aumenti con flebile conseguenza di maggiori arretrati relativamente al 2016 e 2017.

“Il nostro obiettivo- sottolinea Rughetti – e’ aumentare il livello dei servizi a cominciare da quelli operativi e pagare meglio le donne e gli uomini che si occupano della nostra sicurezza. In 5 anni abbiamo messo 7 miliardi di euro, nessuna mancetta elettorale, ma un investimento cospicuo per rendere le nostre citta’ piu’ sicure. Assunzioni straordinarie, riordino delle carriere, sblocco dei tetti salariali ed ora le risorse per il rinnovo dei contratti e la specificita’ del comparto: un programma serio e ben definito che speriamo di poter concludere positivamente”.

Il nodo della questione è la “coperta corta”. Le cifre stanziate sono le stesse e difficilmente avranno coperture maggiori, quindi l’effetto fisarmonica, che fa fluttuare gli importi di aumento, non può oscillare oltre gli 800 milioni di euro previsti per il rinnovo contrattuale. L’unica via di uscita è la modalità di ripartizione di queste somme, motivo della fumata nera di ieri sera. Quali aumenti si avranno ai vari livelli?

Tra le possibilità al vaglio del Governo rimane comunque anche in piedi quella di garantire gli 88 euro lordi di incremento in busta paga solo a chi guadagna meno, riservando incrementi minori, delle vere ‘mance’, a coloro che sono più avanti nella carriera o percepiscono stipendi più alti. Rispolverando, in questo caso, il metodo Robin Hood nella foresta di Sherwood, caldeggiato in estate dalla Ministra della Funzione Pubblica Marianna Madia.

 

 

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