Esercito

CONDANNATO TENENTE DEGLI ALPINI: MINACCIÒ CON LA PISTOLA UN INTERPRETE DURANTE UNA MISSIONE IN AFGHANISTAN

Si trovava in missione in Afghanistan quando G.C. tenente degli Alpini, aveva minacciato con la pistola in mano il suo interprete. Ad assistere alla scena nel settembre 2010 un militare che nel processo ha ricordato l’episodio davanti al giudice: “Stavano discutendo come capitava sovente. L’ho visto mentre estraeva la pistola e la puntava verso l’interprete. Sono intervenuto per fermarlo, lui si è subito reso conto che stava facendo una stupidaggine, e si è scusato”. Al militare erano poi state sottratte armi e munizioni ed era stato trasferito in un’altra zona. E’quanto si legge su Targato Cuneo in un articolo a cura di Monica Bruna.

Il tribunale di Cuneo ha condannato G.C. per minacce aggravate a tre mesi di reclusione, con la sospensione condizionale. Da quanto emerso in dibattimento, gli scherzi un po’ “pesanti” erano frequenti fra i protagonisti della vicenda: “I due si prendevano in giro tutti i giorni, quella volta però erano andati oltre”. Il caricatore era inserito nella pistola, ma questa non era pronta a sparare. Per il pm, “Comunque un gesto grave che rimarca la pericolosità della minaccia”.

La difesa aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato: “Il procedimento è partito a seguito della dichiarazione dell’interprete che poi non si è più fatto trovare. In ogni caso si deve tenere conto di ambiente: un campo di militari in cui c’è difficoltà a comprendersi per la lingua e le armi sono di uso quotidiano”.

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