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COME È ENTRATO IN TRIBUNALE UN UOMO ARMATO DI PISTOLA?

(di Sergio Rame) – Ai varchi d’ingresso del tribunale ci
sono i metal detector. Uno di questi, però, non funziona. Ma non è da lì che, questa
mattina, è entrato un uomo armato di pistola.

Lo ha fatto esibendo un tesserino falso ed evitando,
in questo modo qualsiasi controllo. Nella Milano che fra un mese aprirà a Expo
2015 torna alto l’allarme sicurezza.
Mentre il killer freddava tre , si riuniva il
comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal
ministro dell’Interno Angelino Alfano, per fare il punto sugli
aspetti connessi alla pianificazione del sistema sicurezza in vista
dell’inaugurazione di Expo 2015. Incontro che, appena sono arrivate le prime
notizie dal Palazzo di Giustizia, è stato immediatamente interrotto.
“È sconvolgente che una persona qualunque possa
entrare armata a Palazzo di Giustizia”
. Dopo la sospensione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza,
il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni esprime
le preoccupazioni e i timori che hanno assalito tutti i milanesi e gli italiani
quando hanno saputo della sparatoria. Come è riuscito a entrare in
tribunale un uomo armato di pistola? Che fine hanno fatto i controlli? E
ancora: come è riuscito a uscire e raggiungere Vimercate in moto senza che
nessuno se ne accorgesse? “Non si è trattato di una organizzazione
che ha compiuto dei sopralluoghi – ha commentato Maroni – e questo e ancor più
sconvolgente”
Anche il presidente Anac Raffaele Cantone si
è dimostrato seriamente allarmato per quanto accaduto: “È una cosa
sconvolgente…
dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e
sparare…”. Invece, è possibile. Soprattutto se uno dei metal
detector
 non funziona, soprattutto se basta esibire un tesserino falso
per evitare i controlli. Come ha riferito il procuratore di Milano Edmondo
Bruti Liberati, Giardiello è infatti riuscito a entrare dalla porta riservata
all’accesso di magistrati, avvocati e cronisti.

Il primo ad ammettere che il sistema Italia non è
sicuro è stato proprio Matteo Renzi:“Qualcosa non ha
funzionato…”
“Il controllo – ha avvertito – non può
permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale
di Milano”
. Nonostante l’ammissione di colpa, il premier ha invitato
la politica a non “strumentalizzare gli eventi” dubitando
dei controlli che sono stati messi a punto per Expo 2015. “Il
Paese – ha assicurato – non è in uno stato di terrore”
. Dopo di lui
anche Andrea Orlando e Alfano hanno ammesso il fallimento. “Il
sistema – ha detto il Guardasigilli – ha visto compiersi un insieme di errori
gravi che le indagini dovranno chiarire”
. Restano, purtroppo, troppi
quesiti: come è possibile che un imputato entri in un tribunale con una pistola
in tasca? Come è possibile un buco nella sicurezza di un tribunale così
importante come quello di Milano? Se un killer da solo è riuscito a violare il
Palazzo di Giustizia di Milano cosa riuscirebbe a fare una cellula
terroristica?

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