Carabinieri

COBAR PALIDORO: LA PROCURA MILITARE NON SI FIDA DEI CERTIFICATI MEDICI DEI CARABINIERI

E’ ancora bufera sul contenuto delle linee guida e le direttive per i Comandanti di Corpo e per la Polizia Giudiziaria in merito ai procedimenti penali davanti l’autorità giudiziaria militare emanata a firma del procuratore militare di Verona,  dr.Enrico BUTTITTA.

Una disposizione che evidentemente non ha convinto i delegati del Consiglio di Base di Rappresentanza Palidoro, che, sulla scorta di una delibera già presentata dello stesso Co.I.R., hanno sollecitato la chiusura dei Tribunali Militari. E’ questo il contenuto della delibera nr. 76 dell’11/11/2013 con cui delegati del Co.Ba.R. Palidoro hanno sottolineato che la Legge (non il Magistrato!!!) stabilisce in modo inequivocabile i compiti delle varie figure che ruotano attorno al Processo Penale – e che pertanto – la direttiva emanata offende – per quanto sopra – soprattutto gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria, in quanto ricordare puntualmente ad essi cosa debbano fare, circostanza per circostanza, è sicuramente lesivo della dignità di un Comandante; ciò anche in considerazione del fatto che analoghe direttive non sono di regola emesse dalle Procure Ordinarie.”

Nella direttiva appellata sono elencati (in 13 pagine) i casi e le modalità per le quali agire in caso di inosservanza del Codice Penale Militare, con particolare riferimento, da cui il casus belli, alla malattia dei militari. Infatti la Procura invita, rectius ordina, ai Comandanti di Corpo e agli Ufficiali di Polizia Giudiziaria a comunicare ogni assenza dal servizio, ancorché giustificata da certificazioni mediche, della durata superiore ai trenta giorni continuativi ed ogni assenza dal servizio, a prescindere dalla durata per la quale, a giudizio del Comandante di Corpo, sussistano dubbi sull’effettiva inidoneità al servizio del militare.
“La direttiva in esame costituisce altresì un’indebita ingerenza nell’operato dei medici – si legge nelle delibera – creando, peraltro, un’incredibile disparità di trattamento tra personale civile e militare dello Stato (i referti medici riguardanti il personale civile dipendente dello Stato non sono trasmessi alle Procure Ordinarie).”
Insomma il contenuto della direttiva costituisce “un’ingiustificata pressione per il personale militare in un particolare momento storico, in cui il personale militare è già afflitto da gravi problemi economici (mancato rinnovo dei contratti di lavoro, blocco degli aumenti legati alle promozioni e degli assegni di funzione maturati).”
Per questo i militari chiedono alle Sedi Istituzionali “la soppressione dei Tribunali Militari, in quanto in uno Stato di Diritto tutti i cittadini sono uguali di fronte alla Legge”, ma anche “di interessare l’Ordine dei Medici per valutare la direttiva emanata dal Tribunale Militare di Verona”, la cui indebita ingerenza grava sull’onesto operato dei medici.

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