Editoriale

CARTELLO SULLA PORTA DI UN COMANDANTE, MINISTRO DELLA DIFESA: “TROPPA SEPARAZIONE TRA IL MONDO DEGLI UFFICIALI E QUELLO DI TUTTI GLI ALTRI”

Un sasso lanciato nello stagno dei diritti del mondo militare. Questo il post dell’avvocato esperto in diritto  militare Leonardo Bitti che sulla bacheca Facebook condividendo questo cartello affisso sulla porta di un Tenente ha commentato: “vi prego aiutatemi ad interpretarlo… cosa vorrà dire questo annuncio posto sulla porta di ingresso del suo ufficio????  Ma perché metterlo li??? Sembrerebbe un preambolo quasi “intimidatorio”.

Il post diventa virale, molti militari e simpatizzanti si “aprono” e commentano una frase spesso sentita tra gli stellati. Eppure, sottolinea Bitti: “Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana di osservarne la Costituzione e le leggi, è il preambolo del giuramento che ogni militare antepone… Ergo Diritti e doveri dovrebbero percorrere binari paralleli in egual misura, infatti la corte costituzionale in più pronunce, ha sancito che i diritti dei militanti non recedono di fronte agli interessi dell’amministrazione… diversamente un sistema democratico imploderebbe…”.

Una discussione talmente animata da chiamare in causa il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che commenta: “Grazie Leonardo Bitti per avermi taggata. Leggere questo post mi aiuta a capire meglio. Faccio una sola considerazione e cioè che vedo sempre meno comprensione e sempre più separazione tra il mondo degli ufficiali e quello di tutti gli altri. Ma quando si parla di ufficiali, sottufficiali o truppa non si deve parlare di mondi diversi ma dello stesso mondo. Altrimenti c’è qualcosa che non va. Sinceramente non capisco il motivo per cui si attacchi un cartello del genere. Si vuole richiamare i militari ai doveri? Mi sembra giusto e scontato. Ma deve essere giusto e scontata anche l’attenzione ai diritti. Allora, perché scriverlo? In ogni modo anche alcuni commenti sono ingiusti perché fanno di tutta l’erba un fascio. Facciamo così: i bravi comandanti sono anche leader e la leadership è riconosciuta spontaneamente dagli altri; i bravi soldati sanno che i doveri vanno di pari passo con i diritti. Forse è troppo semplice, ma spesso le soluzioni stanno nella semplicità.”

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