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CARABINIERI, EMERGENZA SUICIDI. “LO STATO CI DIA SOSTEGNO PSICOLOGICO”

Non solo blocco degli stipendi e tagli delle risorse. Un altro problema, molto più grave  e di cui si parla meno, pesa sulle forze dell’ordine. Condizioni lavorative disagevoli, stipendio inadeguato,stress psicologico e mancanza di supporto da parte dello Stato. Tutto questo è alla base di un drammatico aumento dei suicidi tra i Carabinieri. Si sono tolti la vita quasi 250 militari negli ultimi anni. La tendenza non accenna a diminuire e coinvolge anche le forze di Polizia. Gli agenti penitenziari: “30 suicidi da stress in 3 anni”. Condizioni lavorative disagevoli, stipendio inadeguato, stress psicologico e mancanza di supporto da parte dello Stato. Tutto questo è alla base di un drammatico e preoccupante aumento dei suicidi tra i Carabinieri. Si sono suicidati quasi 250 militari negli ultimi anni. La tendenza non accenna a diminuire e coinvolge anche le altre forze di Polizia. E l’Arma presenta un’interrogazione parlamentare…Blocco degli stipendi, problemi ambientali, taglio delle risorse, turn over, ammodernamenti e riforma degli organi di rappresentanza. Tutti problemi veri, reali, che da tempo attanagliano le forze dell’ordine in maniera talvolta apparentemente insolubile. Ma c’è un’altra questione, più sotterranea, più strisciante ma se possibile ancora più grave. Un problema del quale quasi mai si parla. Vale a dire il problema dei suicidi tra le forze dell’ordine. Ciclicamente si sfiora il problema di fronte al fatto compiuto di un nuovo suicidio ma poi si fa ben poco per affrontare la cosa. Per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri, per esempio, è stata diffusa una statistica davvero preoccupante, secondo la quale quasi 250 militari sisono tolti la vita dal 1996 a oggi. Con una tendenza inquietante e in crescita. Stesso discorso per le varie forze di Polizia. Per esempio, nel 2014, sono già 8 i suicidi tra gli agenti di Polizia giudiziaria. Un male profondo e difficile da recidere, in un contesto anche più vasto di crisi che non accenna purtroppo ancora a diminuire.
POLIZIA PENITENZIARIA: 8 SUICIDI NEL 2014 – Otto agenti di polizia penitenziaria si sono tolti la vita in otto mesi, 30 negli ultimi tre anni: “Il male di vivere sembra non avere fine”, denuncia il Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria). A pochi giorni dall’ultimo caso di suicidio, avvenuto giovedì a Saluzzo, si rinfiamma la polemica sulle condizioni lavorative degli agenti e sullo stress lavoro correlato. A denunciare la situazione è Donato Capece, segretario del Sappe, che parla di “stato di abbandono in cui è lasciato il corpo di polizia penitenziaria”. E aggiunge: “Siamo sotto organico di circa ottomila agenti e se uno sbaglia non glielo perdonano. Eppure riusciamo ancora a salvare la vita a tanti detenuti disperati”. Intanto l’amministrazione “sta a guardare”: nessun punto di ascolto è stato attivato, nessuna azione concreta per aiutare gli agenti.
Le richieste di aiuto non sempre vengono accolte da chi di dovere, basti vedere la querelle delle scorse settimane circa il paventato sciopero delle forze dell’ordine in seguito alla mancata risposta del governo su alcuni temi spinosi. Qui sotto riportiamo il testo dell’ultima interrogazione parlamentare in ordine di tempo presentata sull’argomento (in questo caso con il sostegno del deputato M5s Ivan Della Valle).
Atto CameraInterrogazione a risposta in commissione 5-02763

presentato da

DELLA VALLE Ivan

Al Ministro dell’interno, al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: dall’ultima relazione sullo stato della disciplina militare, risulta che nell’Arma dei carabinieri si sono suicidati 227 militari dal 1996, con un picco di 18 decessi nel 2012; non sono tuttavia disponibili dati relativi ai tentativi di suicidio fortunatamente non conclusi; dalle notizie apparse su vari organi di informazione e da siti internet specialistici, risulterebbe che il fenomeno dei suicidi anche tra il restante personale delle forze di polizia ha assunto dimensioni preoccupanti;

le rappresentanze del personale della polizia di Stato, della Guardia di finanza e della polizia penitenziaria denunciano da alcuni anni un aumento dei casi di suicidio tra gli appartenenti a tali Forze di polizia, per cause dovute soprattutto allo stress connesso alle condizioni lavorative ed alla mancanza di supporto psicologico;

allo stato attuale mancano tuttavia dati ufficiali sulla consistenza del fenomeno in quanto non esisterebbero studi specifici pubblicati, né tantomeno delle statistiche da parte delle amministrazioni interessate;

a parere dell’interrogante un fattore che favorisce i fenomeni di autolesionismo potrebbe anche essere riconducibile al possesso di un’arma individuale, a prescindere dall’incarico ricoperto; peraltro tale circostanza potrebbe costituire anche pericolo per altri soggetti a contatto con il personale che si trovi in situazioni di disagio psicologico –:

quanti siano stati i casi di suicidio che si sono verificati tra gli appartenenti alle forze di polizia che dipendono dai Ministri interrogati negli ultimi 10 anni, quali le cause e quanti abbiano utilizzato l’arma in dotazione;

se non ritengano doveroso introdurre un’apposita relazione statistica annuale, oltre ad organismi di supporto psicologico, esterni alle amministrazioni, per il costante controllo e supporto dei possibili casi di disagio fra il personale dipendente, al fine di prevenire il ripetersi di questi tragici eventi;

se non ritengano altresì opportuno disporre la non assegnazione dell’arma individuale per quegli incarichi per i quali essa non sia indispensabile, quali ad esempio i servizi non operativi. (5-02763)

 

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