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BOCCIATO IL REFERENDUM DI RIFORMA DELLE PENSIONI CHE CANCELLA LA FORNERO

No dei giudici costituzionali alla ammissibilità del referendum sulla
legge Fornero, proposto dalla Lega Nord, di riforma delle pensioni. Matteo
Salvini: i giudici della Corte Costituzionale hanno «fottuto un diritto
sacrosanto», ha detto il leader del Carroccio a Radio Padania.

«La Consulta, con un atto gravissimo, ha stabilito la fine per la gente,
per il popolo, di esprimersi su un referendum per l’abrogazione della riforma
Fornero, una decisione fuori da ogni precedente. È una infamata nei confronti
di milioni di italiani che non arrivano a fine mese. Altro che legge
elettorale… Prendiamo atto che l’Italia è uno Stato di m… Sono deluso e
arrabbiato e ho le balle che mi girano a mille. Questa Italia mi fa schifo e mi
batterò per ribaltarla».
Salvini: «Bocciatura per non disturbare Renzi»
Il segretario della Lega Salvini, intervenendo a L’aria che tira su
La 7, ha poi messo nel mirino il presidente del Consiglio: «Oggi Renzi è il
solo a festeggiare. Questa bocciatura della Consulta è una scelta politica per
non disturbare Renzi e il Pd. Evidentemente a lui non interessano esodati,
cassintegrati e operai. Hanno detto che questo referendum è incostituzionale,
ma il costituzionalista che abbiamo interpellato noi per scrivere il testo
della proposta ha detto esattamente il contrario, quindi si tratta di una
scelta meramente politica. E adesso Renzi e Berlusconi si incontrano per parlare
di legge elettorale…ma cosa volete che gliene freghi agli italiani della
legge elettorale? Giuliano Amato, che è uno dei giudici della Consulta che ha
bocciato il nostro referendum, è perfino papabile al Quirinale. Non lo voteremo
mai».

Fornero: «Una buona decisione»
La Corte Costituzionale «avrà avuto le sue buone ragioni. Ritengo questa
decisione positiva per il Paese», ha commentato Elsa Forner, ex
ministro del Lavoro. «Ora il Parlamento se vuole esamini la riforma con
pacatezza e lungimiranza».
Intanto, però, tra i politici si moltiplicano le voci di chi chiede un
superamento della legge Fornero. Come Giorgio Airaudo di Sel: «Lo
strumento referendario per modificare la scellerata riforma Fornero era
rischioso ma il vasto consenso che ha accompagnato quella raccolta di firme ci
dice che la ferita sulle pensioni è aperta e va sanata. Il tema di come
modificare la manovra rimane». Parla di «correzioni» alla legge il capogruppo
di Area popolare (che accorpa Ncd e Udc a Palazzo Madama) al Senato, Maurizio
Sacconi. «La bocciatura era scontata, perché è evidente che non si possono
sottoporre a referendum tasse e prestazioni pubbliche. Non avevamo bisogno
della minaccia referendaria per sapere di dover correggere la legge Fornero in
modo che il sistema diventi più flessibile e più comprensivo dei concreti
bisogni delle persone, soprattutto in età avanzata».


La nota
«La Corte costituzionale, nell’odierna camera di consiglio – si legge in
una nota di Palazzo della Consulta – ha dichiarato inammissibile la richiesta
di referendum relativa all’articolo 24 (Disposizioni in materia di trattamenti
pensionistici) del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti
per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito
in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre
2011, n. 214, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni
successive». La sentenza, con le motivazioni della decisione, sarà depositata
«entro i termini previsti dalla legge.

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