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BLOCCO STIPENDI, BERLUSCONI CONVOCA I POLIZIOTTI:”VI AIUTO IO!”

Il 17 settembre, “presso il parlamentino di Palazzo Grazioli” alle ore 16 alcuni rappresentanti di forze dell’ordine e forze armate saranno ricevuti da Silvio Berlusconi. In attesa che il presidente del Consiglio Matteo Renzi trovi una soluzione per sbloccare i loro stipendi fissando l’incontro promesso la scorsa settimana, il leader di Forza Italia entra nella partita. In una lettera ai sindacati, Berlusconi interviene “nei confronti del governo con una presa di posizione decisa”.

È una mossa inaspettata che spiazza Palazzo Chigi. A organizzare la riunione sono stati Maurizio Gasparri e Paolo Romani. Adesso nel Pd c’è chi preme sul premier affinché sblocchi la situazione prima di mercoledì, consapevoli di quanto importante sia rispondere alle istanze di poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari. Soprattutto per mantenere l’impegno che era stato preso appena un mese e mezzo fa.
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Tutto dovrà avvenire prima del 23 settembre, giorno in cui cominceranno le mobilitazioni. Il Sap e altri sindacati di polizia, per quella data hanno infatti indetto “l’astensione dal lavoro per tre ore”. Il giorno successivo scenderanno invece in piazza accanto ad alcuni “gruppi” che chiedono lo “sblocco degli stipendi”.
Alcuni rappresentanti dei Cocer hanno deciso di schierarsi “a titolo personale”, ma questo non attenua la portata della protesta. Daniele Tissone, segretario della Silp Cgil, è chiaro: “Attendiamo la convocazione del presidente del Consiglio, se questa non ci sarà vedremo le iniziative da mettere in campo. Ad oggi a noi interessa sottolineare il valore della nostra vertenza sindacale, rifiutando le strumentalizzazioni politiche che si vogliono fare sulla pelle dei poliziotti”. Gianni Tonelli del Sap ha una linea più dura: “Siamo a Montecitorio da oltre un mese e centinaia di cittadini hanno già firmato la nostra petizione per ridurre il numero di forze dell’ordine e per riformare l’apparato della sicurezza italiano”. Due giorni fa il Cocer della Guardia di Finanza guidato dal generale Bruno Bartoloni è stato ricevuto dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e ha ribadito come “la specifica dinamica di funzionamento delle amministrazioni di polizia, militari e dei vigili dei fuoco, è inconciliabile con il blocco del tetto salariale poiché fissa per ciascun dipendente come limite massimo di retribuzione quello percepito nel 2010, senza tenere conto delle progressioni di carriera, delle maggiori mansioni svolte o della maggiore quantità di lavoro prestato”.

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