Polizia

Il capo della Polizia Pisani lancia l’allarme: “I giovani poliziotti del Sud fuggono dalle grandi città. Troppo caro restare”


Una fuga silenziosa che tutti conoscono (ma nessuno ferma)

È il segreto di Pulcinella delle forze dell’ordine italiane: i giovani agenti del Sud vincono i concorsi, ma una volta assegnati nelle grandi città del Centro-Nord, scappano non appena possono.
Una dinamica nota, sistemica, che nessuno riesce – o vuole – davvero risolvere.

Tra affitti impossibili, carovita insostenibile e radici che chiamano, le metropoli si svuotano, proprio dove servirebbero più uomini in divisa.


Pisani: “Il problema è il costo della vita. Servono più alloggi e concorsi su base territoriale”

In audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, ha fotografato con lucidità una delle falle più gravi del sistema sicurezza italiano:

Partecipano ai concorsi prevalentemente giovani provenienti dal Centro-Sud – ha spiegato Pisani –, ma una volta assegnati alle grandi aree urbane, molti aspirano a tornare nelle zone d’origine. A pesare è soprattutto il costo della vita, in particolare quello dell’alloggio”.

Una dichiarazione che, pur nella sua chiarezza, conferma ciò che tutti già sapevano. E che da anni si traduce in un progressivo svuotamento degli organici nelle città più complesse da gestire, come Milano, Roma, Torino o Bologna.


Le soluzioni di Pisani: “Serve cambiare approccio”

Il prefetto ha indicato due linee d’intervento per arginare l’emorragia di agenti:

  • Più alloggi disponibili, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali: “Così possiamo rendere la permanenza meno gravosa per gli agenti di prima nomina”.
  • Concorsi su base territoriale, con validità limitata a specifiche province: “In questo modo possiamo aumentare le vocazioni in loco ed evitare la mobilità forzata, che oggi mina l’efficienza del sistema”.

Proposte concrete, certo. Ma non è la prima volta che si parla di queste soluzioni, e il rischio è che restino buoni propositi senza attuazione.


Città insicure e forze insufficienti

La conseguenza è evidente: meno agenti nei territori più delicati, quelli dove la criminalità organizzata, il disagio giovanile e l’emarginazione si intrecciano nelle periferie urbane.
Un quadro preoccupante, aggravato dal fatto che le nuove leve non riescono (o non vogliono) restare dove servono di più.

Pisani ha sottolineato che è in atto una riflessione strutturale sulla stabilità del personale e sulle carenze croniche d’organico. Ma intanto, le città restano scoperte.


Pisani: “Armi da taglio ai minori? Serve un divieto come per gli alcolici”

Nel corso dell’audizione, Pisani ha toccato anche un altro nodo scottante: la vendita incontrollata di armi da taglio ai minori.
Un tema spesso ignorato, ma che sta emergendo con prepotenza nella cronaca quotidiana:

Un minore oggi può acquistare un’arma da taglio come se fosse un accessorio. Non esiste un divieto specifico. E in questo momento storico, in cui registriamo aggressioni quotidiane da parte di minori con strumenti da taglio, si deve riflettere se un divieto può costituire deterrenza”.

Una denuncia chiara, che riapre il dibattito su quali strumenti legali abbiamo per fermare l’escalation di violenza minorile. E se il vuoto normativo non stia diventando una complicità silenziosa.


Una sfida nazionale da troppo tempo ignorata

Il quadro delineato da Pisani è una fotografia impietosa, ma necessaria. Una Polizia che forma agenti giovani e motivati, ma che poi li disperde in una mobilità ingestibile.
Una politica che continua a ignorare le cause reali della disaffezione, e non investe nei presìdi locali delle città che più ne avrebbero bisogno.

Il tempo delle analisi è finito. Servono risposte, risorse e riforme. Perché non si può garantire sicurezza se si è incapaci di trattenere chi dovrebbe assicurarla.


Ecco un box informativo accattivante e d’impatto, pensato per accompagnare l’articolo giornalistico e fornire approfondimenti critici legati alla figura del capo della Polizia Vittorio Pisani e allo stato attuale della Polizia di Stato.


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