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UNO SCHIAFFO AI NOSTRI CADUTI

(di Maurizio Piccirilli) – Nel
centenario della Grande Guerra c’è chi disonora i nostri caduti
, quelli più recenti, quelli delle missioni
internazionali di pace, ai quali oggi doveva essere intitolato un Sacrario
nella città di Caserta.

E proprio il Comune campano, con leggerezza e
pressapochismo, ha fatto slittare questo importante appuntamento. Funzionari e
politici, troppo impegnati nella campagna elettorale per le Regionali, si sono
dimenticati di organizzare l’evento al quale dovevano partecipare tutte le
alte cariche delle Forze armate. Dal ministro ai capi di Stato maggiore. Ma
nulla, tutto cancellato. Uno schiaffo ai caduti e ai loro familiari.
Infatti proprio i parenti delle vittime, pur a conoscenza dell’iniziativa, non
hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Molti di loro non hanno ricevuto
neppure una telefonata. Così oggi non ci sarà alcuna cerimonia e i nostri
soldati morti in terre lontane per nome e conto della politica
verranno ancora una volta dimenticati per piccole beghe di paese.
A
sollevare la questione e a denunciare il malcostume di chi dimentica il
sangue di tanti gli uomini in divisa
 è stato il tenente colonnello Gianfranco Paglia medaglia d’oro al
valor militare, sopravvissuto alla battaglia del “Check Point Pasta” a
Mogadiscio nel luglio del 1993. La sua è una denuncia a tutto campo ma
anche un grido di dolore di chi da anni è in prima linea. “In tutt’Italia si
stanno celebrando cerimonie in occasione del centenario della Grande Guerra,
numerose le attività svolte nelle scuole, grazie ad un protocollo siglato tra
Miur e Difesa, per far comprendere il significato delle missioni di pace ai
giovani e in cosa si differenzia il soldato italiano. Mentre tutto questo
accade in Italia e nel Casertano, non ultima la visita del ministro Roberta
Pinotti che al Teatro Garibaldi ha incontrato gli studenti sammaritani in un
convegno ‘Mai più trincee’, Caserta, città militare, oggi poteva essere
protagonista di un grande evento: l’ inaugurazione del primo Sacrario Nazionale
alla Memoria di tutti i Caduti nelle Missioni di Pace allocato all’Eremo di S.
Vitaliano in Casola”.
Da nove
anni il tenente colonnello Paglia sta seguendo l’iter per questo Sacrario.
 “Mi dispiace dire che la Città in cui vivo ed
a cui sono legato profondamente ha perso l’occasione di essere protagonista
assoluta in questa ricorrenza così importante – ha spiegato -. L’Italia è stata
costruita sul sacrificio dei nostri giovani che hanno dato la vita per essa;
dalla prima guerra mondiale alle ultime missioni di pace. I nostri militari
sono coloro che si sono guadagnati il rispetto del mondo intero da Kindu in
poi, sia per le loro straordinarie capacità professionali che per le doti
umane. Caserta ė una delle città da cui partono puntualmente i soldati per
difendere i più deboli delle Nazioni in cui sono impegnati. Proprio per questo
è stata scelta come luogo per il Sacrario, che proprio oggi doveva essere
inaugurato alla presenza del ministro Pinotti e dei Capi di Stato Maggiore
delle quattro Forze Armate, ma soprattutto alla presenza dei familiari dei
nostri caduti. Purtroppo oggi questo non avverrà, a causa delle gravissime
mancanze nell’organizzazione dell’Amministrazione comunale di Caserta e del
cerimoniale, che presi da interessi politici e personali, non hanno dedicato la
giusta e meritata attenzione all’evento”.
Secondo
Paglia “È impensabile trattare quest’evento che coinvolge i sentimenti profondi
di coloro
 che hanno perso un marito,
un figlio, un compagno, un fratello con insensibile superficialità dimenticandosi
di invitare perfino alcuni di loro. Come cittadino e Servitore dello Stato ciò
mi offende. Non si può pensare di affrontare tematiche così delicate, per
giunta in una città dalla forte vocazione militare, senza avere rispetto di
coloro che hanno donato la propria vita, onorando fino all’estremo sacrificio
il giuramento reso alla Patria. Questo vuol dire non avere senso dello Stato e
la memoria di ciò che ha reso grande e libera l’Italia. Il primo sacrario
nazionale si inaugurerà non oggi ma a settembre, senza la partecipazione di chi
ha dimostrato così tanto disinteresse. Da uomo e da soldato che ha condiviso la
paura della morte ed il dolore della perdita degli amici non posso permettere
un simile arrogante comportamento. Mi sono già scusato personalmente con i
familiari e le autorità politiche e militari e farò tutto quanto è nelle mie
possibilità per tenere fede alla parola data: Caserta avrà il suo Sacrario”.

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