Polizia locale

“Troppo bella per entrare nella Polizia Locale”. Il Tribunale respinge il ricorso

Non c’è stata una discriminazione di genere. Il caso della aspirante vigilessa si chiude con la decisione del Giudice del lavoro del tribunale di Forli, che ha respinto il ricorso cautelare della giovane che si era sentita esclusa “perché troppo bella”. Una aspirante agente della Polizia Locale che non aveva superato l’ultimo step del colloquio attitudinale davanti alla commissione, e aveva deciso di portare il Comune di Cesena in tribunale. La ricorrente aveva paventato in pratica di aver subito una discriminazione in quanto ragazza molto avvenente.

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Il Comune di Cesena dà notizia che il ricorso cautelare dell’aspirante vigilessa è stato respinto. Il Giudice del lavoro del Tribunale di Forlì ha respinto il ricorso cautelare presentato dall’agente della Polizia Locale, non rinvenendo alcuna ragione di urgenza tale da poterlo accogliere.

Inoltre, pur non essendo chiamato ad esprimersi nel merito, il Giudice sin da questo provvedimento ha stabilito che la richiesta della ricorrente di vedere trasformato d’ufficio il proprio contratto a tempo determinato (scaduto nel settembre scorso) in un contratto a tempo indeterminato non potrebbe in ogni caso trovare accoglimento. Infatti, evidenzia il Giudice nel decreto di rigetto, anche se fosse accertata l’illegittimità della procedura dell’Amministrazione comunale occorrerà una nuova valutazione, non potendoci essere alcun effetto di assunzione automatica.

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La ricorrente aveva presentato l’istanza in relazione al provvedimento del 26 settembre 2022 con cui la commissione istituita presso il Comune di Cesena aveva affermato che “rispetto alle competenze tecnico-specialistiche la candidata evidenzia gravi lacune con errori di sostanza con riferimento all’intera struttura della legge di depenalizzazione, dimostrando di non aver competenze tecniche necessarie per svolgere il servizio in autonomia”. Per questa ragione il contratto di formazione e lavoro non era stato trasformato in contratto di lavoro a tempo indeterminato di Agente di Polizia Locale categoria C. Non c’è stata quindi nessuna discriminazione, ha sentenziato il giudice del lavoro, ma soltanto il non superamento dell’ultimo colloquio attitudinale.

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