Difesa

TRENTA SULL’URANIO IMPOVERITO: “ROMPIAMO SILENZIO INACCETTABILE, NON POSSIAMO GIRARCI DALL’ALTRA PARTE”

È ora di ammettere che l’uranio impoverito può essere la causa di tumori. È questa la conclusione cui giunse la quarta Commissione Difesa della scorsa legislatura per indagare sulle complesse questioni che concernono l’utilizzo dell’uranio impoverito, la cui relazione finale fu approvata con 10 voti favorevoli e due contrari. Come riferì il presidente Gian Piero Scanu, “Una maggioranza molto larga, indice del metodo che abbiamo usato in questi due anni, della più ampia condivisione. E ponendoci con grande onestà intellettuale di cui pensiamo di essere portatori”.

Le conclusioni della Commissione furono contestate dallo Stato Maggiore della Difesa che ribadì:”le Forze Armate italiane mai hanno acquistato o impiegato munizionamento contenente uranio impoverito. Tale verità è emersa ed è stata confermata anche dalle commissioni tecnico-scientifiche ingaggiate dalle quattro Commissioni parlamentari che, dal 2005 ad oggi, hanno indagato su tale aspetto” con “centinaia di ispezioni in siti militari, in aree addestrative e poligoni”. La Pinotti non parve prendere posizione. Di diverso avviso l’attuale Ministro della Difesa che oggi ha scritto:

“Oggi ho ricevuto al ministero Domenico Leggiero, responsabile dell’Osservatorio militare che dal 1999 si occupa di uranio impoverito e gli ho comunicato di aver chiesto all’Avvocatura Generale dello Stato un resoconto complessivo su tutte le pendenze giudiziarie in corso.
Voglio approfondire ogni singolo caso separatamente, perché ogni caso ha le sue specificità. E voglio ascoltare ogni singola voce: ad oggi, infatti, sul tema c’è stato un silenzio spaventoso e questo non è più accettabile. Occorre rompere questo silenzio e affrontare una problematica che c’è, esiste, e che oggi la Difesa, sotto la mia guida, ha inserito tra le sue priorità, nell’ambito dei provvedimenti a tutela del personale e della salute dei nostri militari.


Parallelamente allo studio dei casi, inoltre, sarà avviato un tavolo tecnico che vedrà coinvolti i principali attori competenti sulla materia. A inizio 2018, praticamente quasi un anno fa, la commissione di inchiesta parlamentare si è pronunciata con delle conclusioni chiare e inequivocabili, che come governo abbiamo il dovere di considerare.
Ripeto: il tema dell’uranio impoverito è reale, concreto e non possiamo voltarci dall’altra parte!”

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