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TAGLI DIFESA, SCONTRO NAPOLITANO-BOLDRINI. NO AD ANTIMILITARISMO. REPLICA: «PRIMA GLI ASILI NIDO».

Polemica
a distanza tra Giorgio Napolitano e Laura Boldrini sui tagli alla Difesa. Il
presidente della Repubblica ha detto no a interventi sommari perché c’è il
rischio di alimentare un «anacronistico» e demagogico antimilitarismo del tutto
fuori luogo per un Paese che deve contribuire alle missioni internazionali di
peace-keeping.

Rigore
sì, dunque, ma tagli indiscriminati no.
Quindi
attenzione agli F35 ma certamente non solo, come ha spiegato bene il ministro
della Difesa, Roberta Pinotti, interpretando il discorso del presidente della
Repubblica in occasione della festa della Liberazione. Il capo dello Stato ha detto
“una cosa importante, e cioe’ che bisogna immaginare per la Difesa una
spesa produttiva e non che si tagli qualsiasi cosa a prescindere”. Quindi
non si tratta solo del taglio dei contestatissimi cacciabombardieri americani,
che dividono anche lo stesso Pd: “il riferimento del presidente era – ha
aggiunto il ministro – a chi fa demagogia e a chi dice che tutte le spese sulla
Difesa non servono a niente, invece servono Forze Armate efficienti”.

ALTRE
PRIORITÀ.
 Anche se il messaggio del
capo dello Stato è diretto soprattutto al Movimento 5 stelle e al governo
(impegnato in una complessa operazione chirurgica di tagli alla spesa pubblica)
la replica più forte è arrivata dal presidente della Camera, Laura Boldrini: «È
chiaro che, in una situazione di risorse collettive scarse o scarsissime, a
tutti è richiesto di indicare le priorità. E dunque anche l’impegno per gli
armamenti non può essere considerato affatto irrilevante rispetto agli impegni
che la nostra Repubblica pensa di poter mantenere con i suoi cittadini in
materia di asili nido, o di sostegni all’occupazione, o di assistenza agli
anziani». 

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