Polizia

Straordinari a oltranza e richiami fumosi: l’ultima circolare della Polizia

Con l’ennesima proroga dei limiti al lavoro straordinario per gli agenti della Polizia di Stato, comunicata di recente tramite circolare interna, rimane centrale il tema del ricorso massiccio alle ore aggiuntive per sopperire alla carenza di organico.

Se da un lato è inevitabile il ricorso ad uno strumento come gli straordinari, dall’altro è auspicabile che questi vengano quantomeno contenuti nel limite del possibile, a tutela della salute di chi garantisce quotidianamente la nostra sicurezza con turni spesso al limite. Ma è lecito dubitare che ciò sia attuabile senza interventi concreti per rinforzare gli effettivi in divisa.

Il Testo della Circolare

A decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino a nuova comunicazione, sono prorogati i limiti mensili di lavoro straordinario attualmente in vigore a favore del personale della Polizia di Stato. Si segnala l’assoluta necessità che le prestazioni di lavoro straordinario rese mensilmente dal personale di ogni grado e qualifica siano contenute entro i monte ore e limiti individuali assegnati.

Caos straordinari, tra richiami e deroghe

Uno sguardo critico sulla circolare interna non può fare a meno di notare alcune contraddizioni. Da un lato si dispone la proroga senza limiti temporali dei tetti mensili agli straordinari, di fatto legittimandone l’utilizzo senza freno. Dall’altro però si invita con forza al contenimento delle ore aggiuntive entro i limiti previsti, richiamando disposizioni del passato in tal senso.

Questa duplice comunicazione appare contraddittoria. Come si concilia la necessità di derogare ai limiti con quella di rispettarli? I richiami al contenimento degli straordinari paiono quasi una mera formalità, visto che la proroga a tempo indeterminato di fatto legittima il loro utilizzo indiscriminato.

Forse un approccio più coerente sarebbe stato quello di ammettere con franchezza che, in assenza di soluzioni sul fronte delle assunzioni, gli straordinari sono l’unica strada percorribile nel breve periodo, evitando al contempo duplici messaggi potenzialmente contraddittori. Ma ciò avrebbe reso ancor più evidente la mancanza di una strategia strutturale di medio-lungo termine per la gestione delle risorse umane in Polizia.

Il contenimento delle ore riguarderà tutti?

Chi controllerà che anche i vertici rispettino realmente i richiami al contenimento degli straordinari? Superando gli appesantimenti burocratici derivanti da tagli al personale imposto negli anni, sarà fondamentale reintrodurre un sistema di monitoraggio trasparente delle ore di lavoro svolte a tutti i livelli.

Solo attraverso una precisa rendicontazione delle prestazioni straordinarie, che riguardi senza eccezioni dirigenti e dirigenti apicali, sarà possibile garantire che gli inviti alla moderazione non rimangano lettera morta anche tra coloro che dovrebbero dare il buon esempio. In assenza di controlli e quantificazione puntuale dei tempi di lavoro svolti, permarrà il rischio che le raccomandazioni rimangano disattese proprio da chi è chiamato a impartirle, minando ulteriormente la fiducia del personale nelle istituzioni.

Anche i “guardiani” del contenimento degli straordinari dovranno quindi sottostare a trasparenti procedure di monitoraggio, per ristabilire credibilità a tutti i livelli gerarchici.

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