Carabinieri

Sputi e schiaffi in caserma: indagati imprenditore e 5 carabinieri. Il motivo? Pagare il verbale con importo esatto e niente POS

A Vedelago in provincia di Treviso, si è sviluppato un caso giudiziario a seguito di una discussione tra un imprenditore e cinque carabinieri.

L’imprenditore, Mario Padrin, proprietario di un’azienda di noleggio auto, è stato accusato di oltraggio a pubblico ufficiale, per via di un diverbio sorto all’interno della caserma dei carabinieri, dove si trovava per sistemare una questione legata a un’auto a noleggio fermata per una violazione al Codice della strada.

Padrin avrebbe aggredito verbalmente il luogotenente Francesco Bianco e un appuntato L’imprenditore sostiene, tuttavia, di essere stato maltrattato fisicamente dal comandante durante l’alterco.

Il motivo della discussione

Padrin recatosi in caserma per pagare il verbale avrebbe voluto farlo con il bancomat ma non è possibile. Allora torna con i contanti ma si sente rispondere che serve l’importo esatto. A quel punto scoppia il diverbio.

Le frasi offensive

L’imprenditore avrebbe detto: «Io lavoro, non sono qui a guardare in alto come voi», «Siete incompetenti», «Sono andato via dall’Italia per non avere a che fare con gentaccia come voi», il tutto condito da bestemmie e offese irripetibili. Motivo per cui è scattata l’accusa a pubblico ufficiale.

Le accuse reciproche

 Il luogotenente Bianco risulta accusato di lesioni personali aggravate e, insieme agli altri quattro colleghi presenti durante la discussione, di falso in atto pubblico. I cinque militari negano di aver dato uno schiaffo a Padrin, ma affermano di averlo respinto per evitare che potesse sputare loro addosso.

Il procedimento penale è iniziato nel marzo dell’anno scorso e presenta elementi contrastanti che rendono difficoltosa la ricostruzione reale degli eventi.

Secondo le indagini effettuate dai colleghi dei carabinieri coinvolti, Padrin avrebbe insultato gli agenti e li avrebbe definiti inadeguati per il loro lavoro. L’imprenditore avrebbe anche bestemmiato e rivolto affermazioni offensive di vario tipo. Si è quindi innescata la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.

I carabinieri coinvolti sostengono invece di aver subito un’aggressione verbale da parte di Padrin, e che la scintilla che ha acceso la lite è stata la sua reazione alle richieste di pagamento precise delle sanzioni a cui era stato sottoposto. Ora, concluse le indagini, sarà il pm a decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione.

Leggi al Costo di un Caffè: Senza Pubblicità e Con Contenuti Premium!

error: ll Contenuto è protetto