Marina militare

Scorta per le navi in transito nel Golfo: l’Italia al comando dell’operazione europea. Parte anche il Cacciatorpediniere Caio Duilio

L’Italia assumerà il comando operativo in mare della nuova missione navale europea nel Golfo che avrà il compito di garantire la sicurezza delle navi mercantili nello stretto di Hormuz e fino allo stretto di Bab el-Mandeb.

Ad annunciarlo questa mattina è stato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, a bordo della nave Vulcano ormeggiata al porto della Spezia per consentire lo sbarco di alcuni bambini di Gaza bisognosi di cure mediche.

“L’operazione sta partendo e l’Italia ne avrà il comando operativo in mare, mentre la sede di riferimento del comando sarà in Grecia” – ha spiegato il Ministro.

L’accordo politico tra i Ministeri degli Esteri europei e quello operativo tra le Difesa è stato raggiunto in tempi rapidi grazie al forte impulso dato dall’Italia, che ha trovato l’immediata adesione di Francia e Germania, che invieranno propri aerei in supporto alla missione.

Anche la Marina Militare italiana sarà presente con il cacciatorpediniere Caio Duilio, che si aggiungerà alle altre fregate già impegnate nell’Operazione Atalanta. E nelle prossime settimane potrebbero aggiungersi altri mezzi navali inviati dalle marine di altri Paesi europei.

“Il comando in mare sarà affidato ad un ammiraglio italiano” – ha precisato Tajani – e la missione avrà il compito di tutelare le navi mercantili europee, anche italiane, da eventuali attacchi con droni o missili come quelli compiuti negli ultimi mesi dagli Houthi.

Importanza strategica per l’economia italiana

Una missione strategica per l’Italia, ha sottolineato il Ministro, ricordando che il 40% del Pil nazionale dipende dall’export e che la stessa percentuale delle merci trasportate via mare passa proprio per il passaggio strategico del Canale di Suez e dello Stretto di Bab el-Mandeb.

Una notizia accolta positivamente anche dal porto della Spezia, una delle principali porte d’ingresso in Europa delle navi portacontainer e che risente inevitabilmente della situazione di instabilità creatasi nell’area del Golfo Persico.

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