Difesa

Scenario in peggioramento, l’avvertimento del ministro Crosetto: “l’Italia deve dotarsi di una riserva militare”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto lancia l’allarme sulla situazione internazionale e spiega la necessità per l’Italia di dotarsi di una riserva militare.

Una Guerra Commerciale

In un’intervista a La Stampa, Crosetto sottolinea come “lo scenario stia peggiorando” e come gli attacchi alle navi nel Mar Rosso siano parte di “una nuova guerra ibrida”. «L’Italia manderà una nave che si aggiunge alle altre già presenti in zona per le altre missioni».

«C’è una guerra commerciale in atto che vuole alterare le regole globali. Le navi russe e cinesi non vengono attaccate e la cosa viene annunciata apertamente. Questo crea un disallineamento commerciale, perché le loro merci hanno costi di trasporto e di assicurazioni inferiori, cosa che si riflette sui prezzi. È una guerra che si innesca su un’altra guerra». «Noi non possiamo bombardare, a meno che ci sia una risoluzione internazionale o la richiesta di un Paese amico. Possiamo rispondere agli attacchi magari anche anticipandoli». Le azioni di Stati Uniti e Gran Bretagna stanno ottenendo risultati concreti, «ma non è facile – sottolinea Crosetto – gli Houthi sono molto organizzati e non facili da sconfiggere. Io spero che passi il messaggio che siamo davanti a uno scenario nuovo che ci riguarda da vicino e che ci dobbiamo attrezzare».

La proposta: una riserva militare di 10.000 volontari

Di qui la necessità, spiega Crosetto, di dotare l’Italia di strumenti adeguati a fronteggiare scenari così complessi. In particolare, il ministro punta a istituire con un decreto legislativo una riserva militare di circa 10.000 volontari.

Si tratterebbe, secondo quanto previsto dalla recente legge delega sulla riforma dello strumento militare, di una forza composta da ex militari o civili con il compito di affiancare le forze armate regolari in attività logistiche e di cooperazione. I riservisti saranno, si legge nella delega, «ripartiti in nuclei operativi di livello regionale posti alle dipendenze delle autorità militari individuate con decreto del Ministro della difesa» e al momento del richiamo sarebbero impiegati in «attività in campo logistico nonché di cooperazione civile-militare». Insomma non direttamente nelle operazioni militari ma in supporto e per mettere sul campo tutti i militari di carriera. La formula a cui sta pensando il ministro Crosetto, sarebbe aperta a ex militari o civili che volontariamente desiderano aderire all’iniziativa, sulla base di un modello che esiste già negli Stati Uniti, in Svizzera e in Israele.

Tempi rapidi: decreto entro febbraio

Crosetto punta ad avere il decreto pronto entro febbraio e il modello sarebbe simile alla riserva selezionata già esistente per l’Esercito. I riservisti potrebbero essere richiamati per un anno in caso di necessità, anche se non direttamente in operazioni di combattimento.

L’obiettivo è consentire all’Italia di disporre di ulteriori risorse nel caso si presentassero scenari critici, come sottolinea lo stesso Crosetto citando il mutato contesto geopolitico mondiale e la necessità per il Paese di attrezzarsi.

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