Sbagliarono mira e ferirono una Soldatessa durante esercitazione, 200mila euro provvisionale
Subito una provvisionale da 200mila euro per l’ex soldatessa Vanessa Malerbi, rimasta gravemente ferita nel 2018 durante un’esercitazione al poligono di Carpegna.
La giudice del Tribunale di Urbino Francesca d’Orazio ha dichiarato colpevoli di lesioni colpose quattro militari dei sette imputati e condannato a risarcire subito Malerbi: il sottufficiale Alessandro Vecchi, Fabio Filippone, Claudio Marchesi e il fuciliere Alessio Prisco dovranno corrispondere in solido la cifra, anche se l’ammontare esatto del risarcimento verrà stabilito durante il processo civile.
Assolti i tre ufficiali: il comandante del 187/o Reggimento della Folgore Giuseppe Scuderi, il colonnello Gianluca Simonelli e Michele Colizzi, perché il fatto non costituisce reato. L’incidente avvenne il 12 luglio 2018: durante un’esercitazione con colpi di mortaio del 187/o reggimento della Folgore, una pioggia di schegge investì Malerbi, causandole danni gravi permanenti alla vista, all’udito e alla motilità. A Carpegna, la soldatessa era di servizio per l’assistenza sanitaria durante un’esercitazione in cui, agli spari con un mortaio, sarebbe dovuta seguire una carica di fanteria. Tre dei quattro condannati, Prisco, Marchesi e Filippone, costituivano il plotone, che era comandato da Vecchi, mentre la simulazione era diretta da Simonelli, poi assolto.
La tesi dell’accusa era che una serie di errori avesse provocato la deviazione della traiettoria di tiro oltre la campana di sicurezza, tra calcoli sbagliati, uso scorretto degli strumenti di mira, formazione del personale e uso di cartine sbagliate. Inoltre, si è contestata la posizione scelta per l’ambulanza, ritenuta inusuale, in quanto il mezzo era oltre la linea del mortaio, anche se spostato lateralmente.
La sentenza obbliga i quattro responsabili anche al rimborso di 5.386 euro ciascuno in favore della soldatessa, della madre e della sorella per le spese di difesa. Alessandro Vecchi e Antonio Filippone sono stati condannati poi al pagamento di una multa di 300 euro, Filippo Marchesi e Alessio Prisco a una multa di 150 euro, oltre alle spese processuali.
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