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Non c’è pace sulle nomine in Guardia di Finanza. È scontro nel governo per il generale che guiderà le Fiamme Gialle

Non c’è pace sulle nomine: anche la scelta del nuovo capo della Guardia di Finanza, attesa dagli addetti ai lavori, non arriva in un Consiglio dei ministri convocato a metà pomeriggio e che inizia con due ore e mezza di ritardo.Come un mese fa nella partita per le nomine delle grandi società pubbliche quotate, anche sul vertice delle Fiamme gialle si misurano le distanze fra le anime dell’esecutivo.

Governo, alta tensione sulla nomina del comandante generale della Guardia di Finanza

Alle quattro i ministri sono tutti in attesa al primo piano di Palazzo Chigi (non c’è Matteo Salvini, che si era videocollegato prima alla cabina di regia sulle Olimpiadi Milano-Cortina). Mancano Giancarlo Giorgetti e Guido Crosetto, che si erano visti di prima mattina e avevano condiviso l’idea di indicare il generale Umberto Sirico, attuale comandante dei reparti speciali della Gdf, come sostituto di Giuseppe Zafarana, indicato come nuovo presidente di Eni e che si insedierà a breve (altrettanto a breve va quindi sciolto il nodo della sua successione).

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E manca Alfredo Mantovano, che spingerebbe invece per Andrea De Gennaro, fratello dell’ex capo della Polizia Gianni, (Mantovano era sottosegretario all’Interno quando de Gennaro era capo della Polizia). Ministri e sottosegretario si sarebbero chiusi a lungo con la premier nel suo studio, in una discussione piuttosto ruvida, secondo alcuni racconti. Ma in ambienti vicino al ministro dell’Economia si spiega che si tratta di un processo complesso, che vede il coinvolgimento di diversi soggetti e che sta andando avanti da tempo. Un percorso, si sottolinea, condiviso fin dall’inizio, che non vede alcuna divergenza con Chigi o con gli altri soggetti interessati. Qualche ministro cerca di gettare acqua sul fuoco, “nessuno scontro”. Il ritardo del Cdm? Legato alla visita dello speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Kevin McCarthy. E in più “non era tema all’ordine del giorno”. Fatto sta che è stata rinviata non solo la scelta per la Gdf ma anche quella del capo della Polizia. E quella del prefetto di Roma. Dal duello sulle Fiamme Gialle potrebbe uscire vincente un terzo nome, quello del generale Fabrizio Carrarini.

Chi sarà a capo della Polizia?

Mentre a capo della Polizia, se si decidesse di sostituire Lamberto Giannini, potrebbe arrivare Vittorio Pisani. Per la prefettura di Roma si fanno invece i nomi di Vittorio Rizzi, vicecapo della polizia e vicino alla pensione, Laura Lega, capo del dipartimento dei Vigili del fuoco, Carlo Palomba, prefetto di Napoli.

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