Difesa

Nomine ai vertici della Difesa: Crosetto punta sul generale Masiello alla guida dell’Esercito

Con il mondo attraversato da numerose crisi internazionali, dalla guerra in Ucraina alle tensioni nel Mar Rosso dove l’Italia avrà il comando tattico della missione navale, le nomine ai vertici militari italiani assumono un’importanza strategica. In questo contesto geopolitico particolarmente delicato, i movimenti in atto al ministero della Difesa sono monitorati con attenzione.

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Secondo fonti qualificate, il ministro della Difesa Guido Crosetto sta per compiere una nomina di peso per garantire continuità all’importante lavoro delle nostre Forze Armate. Il generale Carmine Masiello, attuale sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, è diventato il candidato numero uno per l’incarico di capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Prenderebbe il posto di Pietro Serino, che il prossimo 27 febbraio concluderà il suo mandato triennale.

Crosetto non ha voluto sentire ragioni e, pur sottolineando l’indipendenza del prescelto, pare abbia subito indicato Masiello come profilo più competente e adeguato per il ruolo chiave. Il ministro ritiene che il generale, forte di un’esperienza decennale ai massimi livelli, sia in grado di garantire la piena operatività delle nostre truppe terrestri in un periodo storico così delicato.

Classe 1963, Carmine Masiello ha scalato le gerarchie militari con determinazione, dimostrando grandi qualità professionali e capacità di gestione. Nel 2016 l’allora premier Matteo Renzi lo volle come consigliere militare e tale incarico gli fu confermato anche dal successore Paolo Gentiloni. Successivamente è diventato vicedirettore del DIS, il dipartimento che coordina l’attività dei servizi segreti italiani.

Gli altri nomi in lizza e i risvolti politici

Nonostante il curriculum eccellente, la nomina di Masiello non sembra accontentare tutti. Alcuni generali ambiscono infatti alla prestigiosa poltrona di capo di Stato Maggiore dell’Esercito. A Palazzo Chigi circola in particolare il nome di Franco Federici, attuale consigliere militare della presidente Giorgia Meloni. Figlio del già Comandante Generale dei carabinieri Luigi Federici, vanta un profilo di tutto rispetto e potrebbe essere appoggiato proprio dalla premier.

Anche Giovanni Maria Iannucci, capo di gabinetto del ministero della Difesa, è considerato un’opzione valide da Crosetto. Il ministro tuttavia preferirebbe mantenerlo al suo fianco, per conservare equilibri delicati all’interno dell’Esercito. In ogni caso, Masiello sembra avere un vantaggio, grazie alla fiducia e alla stima dimostrate verso di lui dal titolare della Difesa.

La scelta finale dovrà tenere conto di molteplici fattori, dalle competenze militari alla valutazione politica. Sarà una decisione rilevante per numerosi motivi: conferire continuità all’operato delle Forze Armate in un periodo strategico, equilibrare le aspirazioni di carriera di valenti ufficiali, assicurare al governo Meloni figure di alto profilo per la sicurezza nazionale. Con il mondo in continua evoluzione, la nomina del nuovo capo di Stato Maggiore dell’Esercito segnerà una tappa importante nella politica di difesa italiana. Per chi salta il giro di questa nomina, ha comunque possibilità per diventare il successore di Cavo Dragone.

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