Avvocato Militare

Mobbing e Stress in caserma, Carabiniere trascina l’Arma in Tribunale e chiede 500mila euro: Riconosciuta l’Invalidità, ma Negato il Risarcimento

(di Avv. Umberto Lanzo) – In un contesto giuridico sempre più attento alle dinamiche di tutela dei lavoratori, specialmente in ambiti istituzionali e forze armate, una recente sentenza del TAR del Friuli Venezia Giulia si rivela di particolare interesse

Il cuore della disputa giudiziaria si concentra sulla figura di un ricorrente, la cui carriera nell’Arma dei Carabinieri è stata interrotta a seguito di una dichiarazione di inidoneità al servizio militare, attribuita a condizioni di salute aggravatesi nel corso del suo impiego. La sua battaglia legale si è focalizzata sulla richiesta di un risarcimento danni di notevole entità, affermando che le sue condizioni di salute siano state direttamente influenzate dal trattamento ricevuto e dalle condizioni lavorative durante il suo servizio.

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La richiesta del ricorrente

Il contesto della vicenda riguarda la condizione del ricorrente, dichiarato inidoneo al servizio militare e successivamente posto in congedo assoluto. La tesi sostenuta dal ricorrente è che la sua infermità e la conseguente inidoneità siano direttamente legate alle esperienze e al trattamento subito durante il servizio. Questa situazione lo ha portato a richiedere un risarcimento di 500.000 euro per danni biologici, morali, psichici ed esistenziali.

La Conflittualità nell’Ambiente di Lavoro e la Battaglia Legale del Ricorrente

Il motivo della richiesta riguarda la conflittualità vissuta nell’ambiente di lavoro. Il ricorrente ha sperimentato una serie di circostanze lavorative complesse, che hanno segnato profondamente il suo percorso professionale e personale. Egli, nel ricorso, riferisce di aver affrontato tre distinti provvedimenti di destituzione dal servizio, che hanno innescato una serie di battaglie legali. Ognuno di questi provvedimenti è stato successivamente revocato, portando a pronunce giudiziarie a suo favore e alla sua riammissione in servizio.

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Oltre a queste vicende, il ricorrente è stato anche deferito alla Procura militare della Repubblica per presunte gravi violazioni. Queste accuse, tuttavia, sono state successivamente archiviate dalla stessa Procura Militare, in quanto ritenute infondate. Questa serie di eventi ha posto il ricorrente in una posizione di notevole stress e conflittualità, non solo a livello professionale ma anche personale, influenzando significativamente la sua salute psicofisica.

Il ricorrente ha sostenuto con fermezza il proprio diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti a seguito di queste vicende. La sua richiesta di risarcimento è radicata nella convinzione che le sofferenze patite siano direttamente connesse alle condizioni e ai trattamenti subiti durante il suo impiego nell’Arma dei Carabinieri. La sua battaglia legale, quindi, si basa non solo sulla ricerca di un risarcimento economico ma anche sul riconoscimento delle ingiustizie subite e del loro impatto sulla sua vita.

Gli Aspetti Giuridici

La decisione del TAR ha esaminato diversi aspetti giuridici importanti sottolineati dal ricorrente:
1. Responsabilità Contrattuale e Datoriale: Il ricorrente ha invocato gli articoli 1218, 2103 e 2087 del codice civile, argomentando l’inadempimento degli obblighi contrattuali e la violazione degli obblighi di tutela della salute e sicurezza sul lavoro da parte dell’Amministrazione.
2. Riconoscimento di Infermità da Causa di Servizio: Il ricorrente ha ottenuto il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio della sua infermità, un aspetto fondamentale per la sua richiesta di risarcimento.
3. Conflittualità nel Lavoro e Impatto Psicologico: È stata evidenziata la conflittualità nell’ambiente di lavoro e il suo impatto sulla salute psicologica del ricorrente.

La Decisione del TAR

Il Tribunale ha evidenziato che la domanda di risarcimento del ricorrente è stata presentata oltre il termine decadenziale previsto dall’art. 73, comma 3, del Codice di Procedura Amministrativa. Questo termine stabilisce che le richieste di risarcimento per lesioni di interessi legittimi devono essere formulate entro 120 giorni dalla conoscenza del fatto o del provvedimento che ha causato il danno. La decisione del TAR ha sottolineato che non è possibile aggirare questi termini utilizzando l’azione di accertamento dell’inadempimento degli obblighi contrattuali e di servizio.

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Inoltre, il TAR ha ribadito un principio fondamentale nella determinazione della responsabilità civile: il riconoscimento di una patologia causata dal servizio (ai fini della pensione privilegiata e dell’equo indennizzo) non implica automaticamente la responsabilità civile dell’Amministrazione per i danni subiti. Per stabilire una tale responsabilità, è necessario dimostrare non solo l’esistenza del danno e la nocività dell’ambiente di lavoro, ma anche un nesso causale diretto tra questi elementi e le azioni o le omissioni del datore di lavoro.

In questo caso specifico, il TAR ha ritenuto che il ricorrente non avesse fornito prove sufficienti a supporto delle sue affermazioni relative alle inadempienze dell’Amministrazione.

Il Mobbing in Ambito Militare

La difficoltà nello stabilire un nesso causale diretto tra il presunto mobbing, le condizioni lavorative e le patologie del ricorrente ha rappresentato un ostacolo insormontabile nel suo tentativo di ottenere un risarcimento.

Questo caso sottolinea la complessità e le sfide presenti nel diritto del lavoro, specialmente nel contesto delle Forze Armate e di Polizia, dove la natura stessa del lavoro può portare a situazioni di stress elevato e conflittualità. È un monito per le istituzioni a prestare maggiore attenzione alla salute mentale e al benessere dei loro dipendenti, nonché un promemoria dell’importanza di una documentazione solida e di una chiara dimostrazione del nesso causale in casi di risarcimento.

La vicenda del carabiniere, pur non avendo avuto il lieto fine sperato in termini di risarcimento, ha messo in luce questioni critiche sul trattamento dei lavoratori nelle forze armate e sull’importanza di tutelare i diritti e la salute di chi serve il proprio paese in tali contesti impegnativi.

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