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Missili Spada, l’arma della svolta: così l’Italia può fermare l’avanzata russa in Ucraina

Si chiamano Spada e sono i sistemi contraerei che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha chiesto di ricevere con urgenza per fermare gli attacchi con i missili della Russia. E, racconta oggi Repubblica, mentre una batteria è in arrivo dalla Spagna, anche l’Italia si è detta pronta a fornirli a Kiev secondo fonti della Nato. Il quotidiano racconta che nella base del Secondo Stormo a Rivolto in provincia di Udine si stanno verificando le condizioni dei terra-aria immagazzinati. Ma il governo Draghi non può decidere autonomamente l’invio. La scelta toccherà al nuovo governo di Giorgia Meloni. Che dovrà varare il sesto “Decreto armi”. E dimostrare non solo a parole che la linea sulla guerra non cambia.

Il centrodestra si troverà quindi a breve il dossier sulla fornitura di missili anti-aerei all’Ucraina. La cessione non sarebbe un problema per la Difesa italiana, visto che lo Spada non è più in servizio attivo da mesi. Le richieste toccano anche un tipo di missile, l’Aspide, che ha vent’anni di vita e necessità di manutenzione. Perché la sostanza chimica che alimenta i motori deve essere sostituita. Una procedura semplice, che la Spagna ha già cominciato a svolgere. E anche l’Italia potrebbe muoversi in tal senso. Intanto Joe Biden procede. Nel nuovo pacchetto di armi Usa ci sono: munizioni per sistemi missilistici ad alta mobilità (HIMARS); 23.000 colpi di artiglieria da 155 mm; 500 colpi di artiglieria da 155 mm; 5.000 armi anticarro; missili anti-radiazioni ad alta velocità (HARM); più di 200 veicoli a ruote multiuso ad alta mobilità (HMMWV); armi leggere con oltre 2.000.000 di munizioni. Finora Washington ha inviato all’Ucraina forniture militari per oltre 18,2 miliardi di dollari, di cui 17,6 miliardi dal 24 febbraio. Gli Stati Uniti, precisa il dipartimento della Difesa, hanno fornito «un’assistenza alla sicurezza senza precedenti» alle forze di Kiev e «continueranno a lavorare con alleati e partner per garantire che l’Ucraina abbia il supporto di cui ha bisogno».

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