Difesa

Ministro della Difesa sui suicidi nelle Forze Armate: “A breve tavolo tecnico”

Il Ministero della Difesa si sta facendo carico di una serie di azioni per prevenire e arginare il numero di suicidi tra gli addetti delle Forze Armate. Lo ha riferito il sottosegretario Angelo Tofalo in risposta all’interrogazione del deputato Roger De Menech, vice presidente della commissione Difesa della Camera.

«Dopo alcuni casi, tra cui uno a Belluno», ricorda De Menech, «ho incontrato diversi esponenti delle Forze Armate e in seguito ho interessato il ministro Lorenzo Guerini. La risposta del ministero all’interrogazione è rassicurante poiché evidenzia l’attenzione sia dei vertici militari sia del ministro sul fenomeno».

Il ministero, si legge nella risposta all’interrogazione, ha attivato un tavolo tecnico interforze per definire in maniera dettagliata le misure precauzionali da attuare nel breve, medio e lungo termine. È stata avviata una campagna di informazione e sensibilizzazione con la distribuzione di specifici materiali con una serie di raccomandazioni per intercettare e affrontare situazioni che possano preludere ad atti di autolesionismo ed è stata creata una pagina web, intitolata MilitarMente sul sito della Difesa per promuovere il benessere psicologico e la salute mentale. Inoltre, nel 2019 è stato attivato un corso per formatori sulla prevenzione dei suicidi nelle Forze Armate grazie al quale si è costituito un primo gruppo di professionisti, psicologi e psichiatri.

È in corso di allestimento un’applicazione per smartphone per dare in modo immediato indicazioni sui presidi e consultori attivi in ambito Difesa. Tra le azioni a lungo termine è previsto il rafforzamento del Centro Veterani della Difesa e il potenziamento della rete di monitoraggio del personale nei reparti, anche attraverso la collaborazione con gli organi della sanità civile presenti sul territorio.

«Manteniamo alta l’attenzione sul fenomeno», conclude De Menech, «in stretta collaborazione con il ministro della Difesa, Guerini e con i vertici militari, valutando se il caso ulteriori iniziative a livello parlamentare».

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