Difesa

Ministro della Difesa: “Abbiamo la responsabilità di mantenere lo strumento militare nelle migliori condizioni”

“I Drive Through realizzati (dalla Difesa, ndr) per l’effettuazione dei tamponi potranno essere convertiti in centri per la somministrazione dei vaccini per imprimere una accelerazione decisiva alla campagna vaccinale”. Lo ha ribadito il ministro della Difesa Lorenzo Guerini nel corso di una audizione davanti alle commissioni riunite Difesa. 

La pandemia rappresenta “una sfida senza precedenti, un test per la resilienza e la capacità di risposta del Paese” ha sottolineato il ministro. “Nella lotta al virus la Difesa continuerà a fare la sua parte a supporto del sistema Paese”.

“Proseguiremo nel potenziamento della Sanità militare – ha assicurato Guerini – nel corso del 2020 la Difesa ha già indetto un concorso straordinario per l’arruolamento, con chiamata diretta, di ufficiali medici e sottufficiali infermieri. Ad aprile dell’anno scorso, è stato poi concluso l’adeguamento capacitivo del Policlinico Militare del Celio, realizzando un reparto Covid che dispone oggi di oltre 150 posti letto, di cui un terzo per la terapia intensiva/sub intensiva”.

“Nel 2021 – ha ricordato –  anche grazie alle risorse che sono state previste per questo scopo in legge di Bilancio, proseguiremo nella riorganizzazione della Sanità militare, perseguendo la sua definitiva transizione in senso interforze e nell’ottica di una sempre maggiore interazione e interoperabilità con il Servizio sanitario nazionale”.

“Per fronteggiare la pandemia, in effetti – ha proseguito il ministro – è stato sviluppato anche un modello complementare di Sanità militare, fondato su professionalità particolarmente qualificate. L’esperienza ha dato frutti molto importanti, sia sul piano dell’immediato supporto operativo sia, soprattutto, per il significativo scambio scientifico-culturale con il settore civile, creando un bacino di personale ‘fidelizzato’, a cui poter attingere anche per le future esigenze delle forze armate”.

“E’ poi indispensabile – ha sottolineato il ministro – continuare a valorizzare e sostenere le capacità produttive, di cui la Difesa già dispone, anche attraverso l’intensificazione delle sinergie con gli istituti di ricerca e con le eccellenze industriali del Paese. In tale quadro, abbiamo recentemente sottoscritto un’intesa tra l’Agenzia industrie Difesa, lo Stabilimento chimico farmaceutico militare e la Fondazione Toscana Life Sciences, per la creazione di un polo di ricerca e sviluppo per la produzione di vaccini e anticorpi, a ulteriore riprova dell’importanza dell’apporto fornito dalla Sanità militare nella gestione della crisi pandemica e quale risultato delle sinergie poste in essere, con il mondo dell’Università e della ricerca, per combattere più efficacemente il virus”.

Un apporto – ha spiegato – essenziale anche in campo diagnostico che, come emerso in occasione dell’individuazione della cd variante inglese del virus, ha visto la Difesa protagonista”.

A causa degli effetti del Covid “abbiamo la responsabilità di mantenere lo strumento militare nelle migliori condizioni – ha aggiunto – per poter continuare ad assolvere efficacemente tutti i fondamentali compiti che gli sono assegnati. E ciò significa disporre di forze armate sempre più moderne ed efficienti, che sappiano bilanciare al meglio gli investimenti con le politiche del personale e con i costi di esercizio”.

In quest’ottica, ha aggiunto, è necessario “proseguire, in primo luogo, nel rafforzamento delle peculiari capacità che la Difesa è in grado di esprimere nelle situazioni di crisi, poiché – come è emerso con chiarezza in questi mesi – si tratta di capacità fondamentali anche per integrare e supportare le istituzioni, le amministrazioni e le imprese che, in condizioni ordinarie, sono responsabili dell’erogazione di servizi essenziali per la collettività”. 

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto