Pensioni

Militari e Forze di Polizia, Niente Aumenti dell’età pensionabile sino al 2026

Il 2025-2026 porterà ulteriori conferme per i lavoratori italiani in merito ai requisiti pensionistici, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale che stabilisce una notizia di grande rilievo: per la terza volta consecutiva, non ci saranno adeguamenti nei requisiti anagrafici per ottenere la pensione di vecchiaia. Questo annuncio giunge come un sollievo per molti lavoratori, garantendo stabilità e prevedibilità nel processo di pianificazione pensionistica.

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Il Congelamento dei Requisiti Pensionistici per il 2025-2026

Questo blocco degli adeguamenti è stato determinato dalla speranza di vita media calcolata dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica italiano. Negli ultimi anni, la speranza di vita media è diminuita, il che ha portato a questo congelamento dei requisiti pensionistici. Il tentativo iniziale di adeguare i requisiti all’aspettativa di vita aveva portato a tre aumenti successivi negli anni 2013, 2016 e 2019, con incrementi di tre, quattro e cinque mesi rispettivamente. Tuttavia, negli anni successivi, il trend si è invertito, e dal 2021 in poi, gli adeguamenti sono stati fermati, culminando nell’annuncio dell’ISTAT che conferma un calo della speranza di vita media.

I Dettagli sui Requisiti per il Trattamento di Vecchiaia e Anzianità

In termini pratici, ciò significa che il trattamento di vecchiaia potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2026 al raggiungimento dell’età massima prevista dai singoli ordinamenti, che oscilla tra i 60 e i 65 anni, a seconda della qualifica e del grado del lavoratore. Questa età sarà aumentata di un anno rispetto ai requisiti contributivi standard, che richiedono almeno 20 anni di contributi. Un aspetto importante da sottolineare è che il requisito anagrafico non verrà adeguato agli incrementi della speranza di vita se il lavoratore ha già accumulato i 35 anni di contributi richiesti per il diritto alla pensione. Questa situazione si verifica abbastanza frequentemente e consentirà ai lavoratori di accedere alla pensione senza ulteriori restrizioni legate all’età.

Tuttavia, per coloro che desiderano ritirarsi anticipatamente, sarà possibile farlo fino al 31 dicembre 2026 raggiungendo una anzianità contributiva di 41 anni, indipendentemente dall’età anagrafica. Vale la pena notare che il personale può beneficiare di specifiche supervalutazioni dei servizi prestati entro un limite massimo di cinque anni per il calcolo dell’anzianità contributiva.

Finestre Mobili e Differimenti

Per quanto riguarda le cosiddette “finestre mobili“, c’è da considerare un differimento di 12 mesi tra il completamento dei requisiti anagrafici e/o contributivi e il ricevimento del primo assegno pensionistico. Tuttavia, è importante notare che per coloro che accedono alla pensione di anzianità indipendentemente dall’età anagrafica, ossia con 41 anni di contributi, il differimento sarà esteso a 15 mesi.

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