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MILANO, GIOIELLIERE UCCIDE UN RAPINATORE IN CASA: È LEGITTIMA DIFESA. “GRAZIE A DIO AVEVO UN’ARMA”

Dieci
colpi esplosi, 7 dei banditi, 3 dal padrone di casa. Uno uccide Valentin
Frrokaj, albanese di 37 anni, condannato all’ergastolo per omicidio, evaso due
volte dal carcere.
La procura non ha dubbi: a differenza del pensionato di
Vaprio d’Adda – indagato per omicidio volontario perché il ladro non era
neppure ancora entrato in casa – Rodolfo Corazzo, gioielliere di 59 anni, ha
sparato per legittima difesa.

Alle
19,40 di martedì l’uomo torna a casa in scooter a Lucino, una frazione di
Rodano, paesino della Brianza. Tre uomini col passamontagna lo sorprendono alle
spalle, uno ha una pistola, vogliono soldi e oro.
I banditi commettono due
errori fatali: non gli legano i polsi e non si accorgono che nella giacca da
motociclista porta un’automatica. Salgono in casa, dove ci sono la moglie,
53 anni, e la figlia, 10. Il racconto di Corazzo: «Hanno aperto la cassaforte,
preso gioielli e una 357 Magnum. Mi hanno dato uno schiaffo e poi hanno trovato
il caveau con altri contanti, oro e una decina di pistole che colleziono. Ho
anche il porto d’armi per la mia professione». Corazzo commercia in gioielli.


I rapinatori non sono soddisfatti. «Ho detto che non avevo più nulla ma loro
hanno risposto che non avevano percorso 420 chilometri per così poco e che il
mandante sapeva che c’era altra roba.
Ci hanno chiuso in una stanza con
l’intimazione: “Hai 3 minuti per dirci tutto, poi tagliamo le dita a tua
figlia”
». A quel punto Corazzo prende la pistola dalla giacca, la carica,
raggiunge i banditi in cucina, spara in aria. Sono secondi: i tre rispondono al
fuoco mentre si danno alla fuga, Frrokaj crolla in giardino, gli altri scappano
a piedi. Armati e pericolosi. Sono ricercati.

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