MARINA MILITARE. ARRESTATO A TARANTO UN ALTRO UFFICIALE
Vi ricordate le dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Valter Girardelli (l’ alto ufficiale senza fascia sulla divisa nella foto a destra) all’indomani dell’arresto per corruzione del comandante di Maricommi Taranto ? “Non bisogna generalizzare, le attività di malaffare risalgono alla sfera individuale di ogni singolo componente e non devono essere allargate alle istituzioni” …E’ quanto riportato il Corriere del Giorno.
Ebbene eravamo stati facili profeti, quando appena 24 ore unicamente questo giornale, sosteneva che non era una questione di “sfera individuale di ogni singolo componente” ma bensì che la corruzione all’interno della Marina Militare costituisce un sistema ben collaudato nel tempo dai loro vari ufficiali che hanno gestito e gestiscono soldi pubblici. Basta parlare con qualche fornitore….
Non è un caso quindi che la Guardia di Finanza ha arrestato ieri con le accuse di “concorso in corruzione e di turbata libertà degli incanti ” il Tenente di Vascello Francesca Mola, ( a sinistra nella foto) 31 anni, originaria di Crispiano, responsabile dell’ufficio contratti della direzione di Maricommi Taranto ritenuta “diretta” collaboratrice del capitano di vascello Giovanni Di Guardo, direttore di Maricommi Taranto , arrestato il 15 settembre dai finanzieri in flagranza di reato mentre intascava una tangente di 5.000 euro in contanti dal suo corruttore, l’imprenditore Vincenzo Pastore, rappresentante legale della cooperativa di pulizie Teoma con sede a Taranto, e contestualmente Sindaco di Roccaforzata , un piccolo comune della provincia tarantina. Il Tenente di Vascello Mola avrebbe incassato dal “corruttore” Pastore un anticipo di circa 12.500 euro sulla somma stabilita dell’accordo, è stata rintracciata ed arrestata dai finanzieri nella serata di ieri presso la propria abitazione di Crispiano e condotta alla Sezione Femminile della Casa Circondariale di Taranto in esecuzione dell’ ordinanza di custodia cautelare convalidata dalGip Valeria Ingenito.
I computer e smartphone di servizio (e personali ) in uso al capitano Di Guardo ed al Tenente di Vascello Mola sono stati sequestrati unitamente ai documenti della gara d’appalto finita nell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza che stanno controllando anche la regolarità di tutte le precedenti gare d’appalto.
Le indagini coordinate dal pm Maurizio Carbone (a destra nella foto) condotte dalla Guardia di Finanza hanno indirizzato gli inquirenti ad accertare anche attraverso intercettazioni telefoniche che gli ufficiali della Marina Militare, Di Guardo e Mola avevano stabilito un intesa con il Pastore per “aggiustare” una gara d’appalto da 11 milioni e 300mila euro in tre anni per le pulizie nelle basi della Marina Militare di Taranto e Napoli pilotandola in favore della Cooperativa Teoma ottenendo in cambio 200mila euro e delle autovetture di lusso.
Nella sua ordinanza il gip Ingenito che poche ore prima aveva convalidato l’arresto in carcere per il capitano di vascello Di Guardo, 56 anni e l’imprenditore Pastore, 69 anni, condividendo quindi le richieste ed accuse a loro carico sostenute dal pm procuratore Maurizio Carbone, ritiene i retroscena degli affari intercorrenti tra imprenditori e Marina Militare a Taranto un “quadro avvilente” .
Nel corso degli interrogatori di convalida il “corrotto” capitano Di Guardo ed il “corruttore” l’imprenditore Pastore hanno entrambi fatto a verbale delle ammissioni sulle accuse mosse a loro carico, in quanto la Guardia di Finanza di Taranto ha raccolto prove ed accuse ben circostanziate, basate su intercettazioni e pedinamenti che si sono protratti per diversi mesi. Vi è stato infatti un altro incontro avvenuto lo scorso luglio, controllato dai finanzieri, in occasione del quale il Pastore ha consegnato al capitano Di Guardo una “tranche” di 10mila euro sulla tangente stabilita .
Dopo la precedente ondata di arresti a Maricommi Taranto disposti negli anni precedenti dallo stesso sostituto procuratore della repubblica dr. Maurizio Carbone, che in precedenza vennero effettuati dai Carabinieri, lo Stato Maggiore della Marina Militare per fronteggiare la situazione e riportare la legalità nella base di Maricommi inviò a Taranto il capitano Di Guardo ma evidentemente, come i fatti degli ultimi giorni comprovano, la scelta effettuata dai vertici della Marina non è stata delle migliori.
E purtroppo, questa non è la prima volta!