Avvocato Militare

L’Inps deve rifare i conti anche con la Polizia. Agente vince il ricorso 81/83

Nel silenzio della politica, dei vertici militari, di sindacati e rappresentanze, continua la battaglia legale dei pensionati che impugnando il proprio decreto di pensione, contestano l’erronea applicazione dell’aliquota maggiorata al 44%, di cui all’art. 54 del d.p.r. n. 1092/1973.

Infodifesa.it ha portato agli onori dei media e dei silenti tavoli della politica, tale problematica ed abbiamo sempre pubblicato, in anteprima, gli esiti delle Corti dei Conti territoriali, suggellati ormai dalla storica sentenza della Corte Centrale di Appello con una sentenza storica che potete leggere qui.

Sino ad oggi abbiamo sempre riportato le vittorie dei pensionati militari, seppur nella convinzione che il riconoscimento di tale aliquota debba spettare anche al personale della Polizia di Stato arruolato prima del 25 giugno 1982, data in cui la polizia di stato è stata smilitarizzata ed al personale della Polizia Penitenziaria se arruolati prima del 15 dicembre 1990, data in cui il Corpo degli Agenti Di Custodia è stato smilitarizzato.

Ebbene oggi vi riportiamo, in anteprima, il riconoscimento della maggiorazione prevista dall’art.54 del d.p.r. 1092/1973 anche in favore di una agente della polizia penitenziaria, in congedo dal 2015, che ha visto il proprio ricorso accolto dalla Corte dei Conti della Puglia nel mese di dicembre 2018.

Si tratta di un’anticipazione molto importante, di una sentenza storica, poiché tale pronunciamento favorevole potrebbe aprire la strada ad un ulteriore e corposa platea di potenziali ricorrenti.

Nel merito la sentenza ha semplicemente richiamato i numerosi precedenti giurisprudenziali di accoglimento dell’art.54 confermati anche dal giudice d’Appello “di guisa per doversi considerare ormai definitivamente consolidata” e l’amministrazione resistente, non ha addotto alcun ulteriore argomento che abbia potuto indurre il giudice a discostarsi dalle considerazioni espresse nelle richiamate decisioni, confermate, quindi, anche nella sede della Corte dei Conti pugliese.

Insomma un altro passo avanti importante sul riconoscimento dei diritti pensionistici di militari e poliziotti che i governi (di qualsiasi connotazione) stentano a riconoscere.

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