Pensioni

PENSIONI MILITARI: L’INPS DEVE RIFARE I CONTI

E’ un COBAR di provincia, quello dell’Umbria, uno dei più piccoli ma anche uno dei più attivi in Italia, a far emergere una questione di rilevanza nazionale. L’INPS nel calcolo delle pensioni dei personale militare non applica le aliquote di calcolo previste dalla legge. La problematica è legata al periodo di servizio fino al 31 dicembre 1995 (anno nel quale le normative sulle pensioni sono state stravolte) in quella nebulosa amministrativa dove si è compressi tra la “retributiva” e la “contributiva”. Chi a quella data abbia maturato almeno 15 anni di servizio utile a pensione e non più di 20, ha diritto che  la percentuale della sua pensione sia calcolata con il 44% della base pensionabile.Per quanto riguarda i Carabinieri, nel frattempo, è anche intervenuto il fattore CNA, il Centro Amministrativo dell’Arma che, in ossequio delle disposizioni imposte dall’allora INPDAP  invia i dati di pensione con l’errore rilevato dai Carabinieri del Servizio dell’Umbria.

Presto detto viene stilato un ricorso nel 2013 mentre il COBAR Umbria si attiva su tutte le sedi competenti per far rilevare l’errore che, non dimentichiamolo, comporta una diminutio della pensione di circa150/250 euro al mese, ed interessa un gran numero di militari, tutti quelli arruolati negli anni 1981/1983 (più o meno, perché il calcolo del servizio utile pensionabile si fa contando persino i giorni).

E’ il Maresciallo Berti Fabio, ora in congedo, consigliere comunale di Cortona, che si accolla la responsabilità di spedire on line il primo ricorso  con la determinazione, supportato dalla Rappresentanza di Perugia, di adire financo alla Corte dei Conti.Non servirà perché, dopo meno di 3 anni, la Direzione Centrale dell’INPS riconosce l’errore e gli ricalcola la pensione. Vittoria!

Così, sull’argomento, il delegato COCER carabinieri Giuseppe LA FORTUNA:

Un bel regalo di Natale per molti militari, ancora una volta la Rappresentanza ottiene risultati seri a favore del personale, ma lo fa solo quando parla poco e con cognizione di causa. Abbiamo lavorato in simbiosi con i colleghi del COBAR Umbria (coinvolgendoli in incontri ad altissimo livello istituzionale) su questo e su altri argomenti di rilevanza nazionale (è ancora aperta la partita sui fondi pensione), convinti che la collaborazione fattiva tra gli organismi, determini sempre sinergie virtuose ed efficaci. Ora sta a noi chiedere agli organi centrali, anche con la collaborazione del COCER Interforze,che la questione venga sanata, senza troppo clamore ma anche senza costringere tutto il personale interessato a giusti ricorsi con esito scontato, che avrebbero l’unica conseguenza di intasare la macchina burocratica dell’INPS.”

Siamo riusciti a “stanare” il Maresciallo Berti in congedo ma come già detto consigliere comunale di Cortona (AR) per una lista civica:

“Mi sono arruolato come Carabiniere ausiliario nel 1983 sono stato poi congedato , per motivi di salute,  nel 2013 attualmente continuo a dedicarmi alla collettività come Consigliere Comunale di Cortona (AR), eletto in una lista civica, ma questa è un’altra storia.”

“ Come dicevo, cessato dal servizio nel 2013 con istanza indirizzata all’INPS – Comitato di vigilanza della gestione cassa pensioni dipendenti dello Stato, contestai l’errata formazione del calcolo pensionistico poiché mi venivano attribuiti i coefficienti  sull’aliquota pensionabile di cui all’art. 44 del DPR  1092/1973 per il personale civile, anziché quelli previsti dall’art. 54 per il personale militare. Sostanzialmente la base pensionabile veniva calcolata con un’aliquota pensionabile del 35,60% contro il 44 % previsto per il personale delle FF.AA. che alla data del 31/12/1995 abbia maturato tra i 15 e 20 anni di servizio contributivi.”

“Non avendo avuta risposta dall’INPS nei 90 gg. previsti ho inoltrato, gratuitamente e senza assistenza di avvocati, ricorso nel senso e nelle dovute forme (Fatto e Diritto) alla competente Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti”

Ok, questa la cronistoria ma, i riferimenti normativi?

“L’art 54 del DPR 1092/1973 che fissa le modalità di applicazione delle aliquote pensionabili per il personale militare, nello specifico il comma 1 attribuisce al personale militare che abbia maturato almeno 15 anni di servizio utile a pensione non più di 20 la percentuale del 44% della base pensionabile….; la Circolare n.7/53-35-1-1995 del 11/05/1996 della Direzione di Amministrazione – Comando Generale Arma CC. con la quale il Ministero del Tesoro ha convenuto di non apportare modifiche all’assetto pensionistico del personale militare in attesa di apposito D.Lvo, limitatamente alle aliquote di rendimento…..; la Circolare n.57 del 24/06/1998 del Ministero del Tesoro, che detta inequivocabilmente direttive a tutti gli Uffici, tra l’altro per il calcolo della pensione retributiva e delle relative quote…..;” ed infine la Circolare n. 22 del 18/09/2009 dell’INPDAP che ribadisce che il computo dell’aliquota di pensione spettante al personale militare e disciplinato dall’art. 54 del DPR 1092/73……”

 

Non è stato facile…..

“ Assolutamente no ma tutto è bene ciò che finisce bene.L’’INPS, accogliendo il ricorso,  mi ha ricalcolato la pensione secondo i giusti parametri. Ora mi auguro che tutti gli altri miei colleghi possano beneficiare del calcolo della pensione secondo una giusta valutazione delle norme vigenti e mi metto a disposizione di colleghi per ogni evenienza.”

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