Polizia

Licenziato il poliziotto che ha sparato a un giovane: «Erano in 11, il colpo è partito per caso»

Alessandro Giordano, da ex poliziotto, ha parlato del caso in cui è stato accusato di due colpi d’arma da fuoco con la pistola d’ordinanza , uno dei quali ha colpito il 21enne Nicolò Giommi alla coscia in un intervista al Corriere Adriatico. Anche se consapevole di essere stato accusato di un fatto che non aveva commesso, Giordano ha sempre avuto fiducia nella magistratura. Il procedimento disciplinare aperto dalla Polizia si è concluso con la sua destituzione anche se l’accusa è stata derubricata da tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’uso dell’arma a lesioni aggravate con l’uso dell’arma da fuoco.

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Cosa successe quella notte

Giordano la notte in cui successe il fatto era nel locale Baraccola con un amico quando quest’ultimo ha avuto una discussione con un gruppo di persone. Successivamente, il gruppo si è presentato sotto casa di Giordano, e lui ha cercato di riportare la calma chiamando la sicurezza del locale. La sicurezza ha scortato Giordano fuori perché gli altri volevano picchiarlo, ma non ci fu nessuna rissa all’interno del locale.

Dopo l’incidente, Giordano inviò dei messaggi ai ragazzi con cui aveva avuto l’alterco, ma sostiene di non averli provocati, lo scopo fu solo quello di sottolineare che stavano esagerando. Cercò anche di contattare i genitori dei ragazzi per far presente che la situazione stava andando troppo oltre. Tuttavia, non si aspettava che undici persone, alcune delle quali incappucciate, si sarebbero presentate sotto casa sua.

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Giordano ha ammesso di aver portato con sé la pistola quando è sceso sotto casa sua, ma anche affermato di portarla sempre con sé. Sparò un colpo in aria, ma i ragazzi non indietreggiarono, neanche con il secondo colpo, quello che colpì il 21enne Giommi, li fermò. Fin quando non si resero conto che il loro amico era ferito

In risposta alla domanda su come sia possibile che un colpo d’arma da fuoco sia partito accidentalmente dalla pistola di un poliziotto, Giordano ha spiegato che è successo mentre stava cadendo a terra ed ha negato di aver fatto uso di sostanze stupefacenti quella notte, sostenendo che l’analisi del sangue lo ha dimostrato. Ha ammesso di aver bevuto qualche bicchiere in più, ma ha affermato di essere comunque lucido.

La Destituzione dalla Polizia e gli Arresti Domiciliari

Giordano è stato destituito dalla Polizia, ma si è rifiutato di parlare di questa questione, affermando che si pronuncerà nelle sedi appropriate.

Ha descritto le sue emozioni riguardo all’indossare la cavigliera elettronica come un misto di rabbia e delusione per ciò che è accaduto. Durante gli arresti domiciliari, ha vissuto con sua madre, a cui presta assistenza a causa di problemi di salute. Ha trovato difficile sopportare tutto, ma l’attività fisica quotidiana lo ha aiutato.

Quando gli è stato chiesto se si sentisse una persona diversa a seguito di questa esperienza, ha affermato che la vicenda ha cambiato la sua vita e gli ha permesso di capire chi sono i suoi veri amici. Ha ringraziato la sua famiglia, i suoi avvocati e coloro che gli sono stati vicini durante questo periodo.

Infine, gli è stato chiesto come si sentirà nel tornare alla vita normale. Ha risposto che è tranquillo, ma consapevole che attirerà l’attenzione e sarà giudicato dagli altri. Tuttavia, ha affermato di non avere bisogno di giustificarsi perché le persone che lo conoscono sanno che tipo di persona è, nonostante le calunnie mosse contro di lui.

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