Politica

Le parole dell’on.Rizzo – Comm. Difesa – ci fanno sentire meno soli in questa guerra al covid. Finalmente qualcuno si ricorda dei militari

Dalla totale assenza o esigua apparizione dei rappresentanti politici della compagnie militare, arriva una calorosa vicinanza politica. L’On. Rizzo della Commissione Difesa, quota M5S, si ricorda che per strada ci sono gli uomini in divisa. Quella divisa che rappresenta lo Stato, seppur senza mascherina, esattamente come nel secolo scorso scalava le Dolomiti per salvare l’Italia senza equipaggiamenti. Succede allora che dietro un PC o un telefonino, tutti manovrano le truppe ma nessuno sa esattamente cosa fanno e come stanno.

Allora ecco che Rizzo, dall’alto del suo riconoscimento più umano e patriottico, emana un “dispaccio diretto al fronte” che denota le qualità morali di questo politico più attento e serio di altri suoi simili.

Questa la sua missiva.

“Sento la necessità di condividere, dopo l’odierna conclusione dei lavori dell’ufficio di presidenza della Commissione Difesa, l’unanime voce di tutti i rappresentanti dei gruppi parlamentari con la quale intendiamo far sapere a tutto il personale del comparto Difesa, la nostra ferma volontà di utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dal Parlamento per tutelare e garantire il loro lavoro e la loro professionalità in questo periodo di emergenza epidemiologica da COVID 19.

Oltre al lavoro concreto di miglioramento dei decreti legge emanati dal Governo per contrastare l’epidemia assumeremo anche delle iniziative per dimostrare la vicinanza alle FA impegnate in questi giorni con uomini e mezzi in questa emergenza sanitaria.

Abbiamo deciso di inviare al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vecciarelli, una nostra lettera da far giungere ad ogni comandante. Vogliamo infatti esprimere la nostra vicinanza e la nostra presenza istituzionale agli uomini e alle donne in divisa che in queste ore si stanno prodigando in tutto il territorio nazionale per dare risposte concrete ai nostri cittadini. Il sacro dovere di difesa della Patria, solennemente sancito dall’articolo 52 della nostra Costituzione, oggi si concretizza nella costruzione degli ospedali da campo, nell’invio della sanità militare a supporto di quella civile, nel sostegno dei tecnici della difesa nella produzione dei ventilatori necessari alle terapie intensive, nell’utilizzo dei mezzi da trasporto delle Forze Armate per la distribuzione nelle varie regioni dei dispositivi di protezione sanitaria  oltre che nella collaborazione con le forze di polizia per il mantenimento dell’ordine pubblico.

Tutti gli italiani hanno negli occhi la commozione per quei lunghi convogli di mezzi militari che dalle città più colpite del nord portano via i nostri cittadini che non ce l’hanno fatta. L’impossibilità di tenere funerali e dare l’ultimo saluto ai propri cari aggiunge infatti strazio a strazio. Un compito terribile sta spettando ai nostri militari, che lo stanno svolgendo con il massimo di umanità possibile. Anche per questo va a loro il nostro riconoscimento e gratitudine .”

Parole concrete che non parlano di misure straordinarie ma di una straordinaria umanità che serve a chi combatte.

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