L’accusa era di aver voluto sottrarre l’arma al carabiniere, ma il giudice lo ha scagionato
Si è concluso con un’assoluzione piena il processo a carico di un anziano di 85 anni, costretto su una sedia a rotelle dopo l’amputazione di un arto, finito alla sbarra con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. I fatti risalgono a qualche mese fa, quando l’85enne udì trambusto dalla finestra della sua abitazione e scese in strada per capire cosa stesse accadendo.
Qui si è trovato di fronte due uomini che stavano strattonando e immobilizzando il figlio, trovato in possesso di una modica quantità di stupefacenti. Non sapendo che si trattasse di carabinieri in borghese e senza segni distintivi dell’auto di servizio, il disabile ha pensato che il ragazzo fosse in pericolo e si è avvicinato tirando la cintura di uno dei due “sconosciuti” nel tentativo di dividerli, senza sapere che a pochi centimetri dalle sue mani su quella cintura, vi fosse anche l’arma di ordinanza.
I 50enni non possono effettuare i servizi armati. E’ora che l’Aeronautica si adegui.
Ne è nata una colluttazione che ha visto l’85enne finire immobilizzato a sua volta. Da lì la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e lessioni nei confronti del militare. Ma il giudice ha creduto alla versione della difesa, che ha sottolineato l’incapacità dell’anziano di riconoscere gli agenti e il suo gesto mosso solo dal tentativo di proteggere il figlio. Per il Tribunale “il fatto non sussiste” e l’85enne è stato assolto con formula piena.
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