Sindacati Militari

“LA SICUREZZA DEL PAESE PUÒ ATTENDERE”. ESIGUE RISORSE FINANZIARIE PER LE DONNE E GLI UOMINI IN DIVISA CHE QUOTIDIANAMENTE  DIFENDONO E GARANTISCONO L’ORDINE E LA SICUREZZA

In un contesto di crescente preoccupazione per le condizioni degli Operatori di Polizia, il Sindacato Indipendente Carabinieri mette in luce le sfide economiche e la necessità di un adeguato rinnovo contrattuale per garantire la dignità di coloro che servono lo Stato con dedizione. Il comunicato del SIC sottolinea l’urgenza di azioni concrete per migliorare il benessere dei Carabinieri e sollecita l’attenzione delle istituzioni e della Classe Politica su questa importante questione.
“Purtroppo dobbiamo rilevare che, malgrado l’impegno profuso dell’attuale Governo, non registriamo il cambio di passo auspicato.
Le promesse fatte non sono state mantenute e la dignità delle Donne e degli Uomini in divisa non viene  considerata con la dovuta priorità. QUESTO È  ASSOLUTAMENTE INACCETTABILE. L’evoluzione della società, anche dal punto di vista della competitività e della dimensione sociale,  è strettamente connessa alla percezione della sicurezza che la stessa riesce a garantire.
In termini generali, la sicurezza nazionale favorisce le condizioni che attraggono gli investimenti e aiutano la crescita economica e sociale delle Comunità.
Il personale  del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico deve fare fronte ad una drastica riduzione del potere di acquisto a causa di un’inflazione che lo scorso anno ha raggiunto il 12,6% e nel primo semestre di quest’anno, secondo stime al ribasso, si è assestata al 10%, oltre gli incrementi dei costi per i beni energetici, gas e rincaro carburanti (la maggioranza del personale è costretto a recarsi al lavoro con la propria autovettura). Per non parlare dell’aumento esponenziale dei tassi d’interesse dei mutui per acquisto casa.
Una sofferenza che è ulteriormente accentuata dall’aumento incontrollato degli affitti, specie nelle grandi città metropolitane e, peraltro, in un contesto ove gli stipendi italiani, ancor più quelli degli Operatori di polizia, sono più bassi di non meno del 12% della media europea.
Le difficoltà economiche, ai limiti della sopravvivenza, creano stress psicofisico negli Operatori di Polizia. In talune circostanze, a causa dell’esiguità delle risorse economiche di cui si dispone in relazione  al caro vita,  determinano una scelta: mangiare o curarsi.
Con uno stipendio sottodimensionato, il Carabiniere deve pensare esclusivamente alla sopravvivenza di lui e dei familiari.
Giova ricordare che le Forze di Polizia quotidianamente sono costrette ad affrontare un gravoso e pericoloso lavoro che, a lungo termine,  provoca stati di  stress.
Gli Operatori di polizia sono beneficiari di una Legge che ne sancisce la specificità (art.19 della  Legge 4 novembre 2010, n. 183).
In teoria, ma non  in pratica, questa Legge dovrebbe garantire la tutela economica, pensionistica e previdenziale dei Carabinieri, proprio in virtù della specificità attribuita.
Tante le promesse ma nulla di concreto è  stato finora fatto per adeguare gli stipendi degli Operatori di polizia, per consentirgli di  affrontare il gravoso cuneo fiscale e l’inflazione galoppante.
Si rende assolutamente necessaria,  urgente ed improcrastinabile l’attuazione di una manovra correttiva che preveda l’aumento delle risorse economiche preventivate e destinate alle Forze di Polizia per consentire a queste di condurre una esistenza dignitosa.
I continui tagli nella Pubblica Amministrazione ed in particolare nel Comparto Difesa e Sicurezza offendono la dignità di ogni singolo Operatore che rischia di condurre una vita ai limiti della sopravvivenza a causa di una retribuzione non adeguata.
L’attuale situazione socio-economica nazionale  richiede un confronto chiaro e costruttivo tra le Forze Politiche e le Organizzazioni Sociali di rappresentanza.
Il Carabiniere difende lo Stato a costo della vita.
È inaccettabile che i Servitori della Patria vivano in condizioni economiche di assoluto disagio, a limite dell’indigenza e che lo Stato si dimentichi di loro.
Nel tavolo della concertazione pubblica devono necessariamente partecipare le APCSM perché,  in caso contrario, nessuno tutelerebbe  la dignità di chi giornalmente assicura un servizio fondamentale per la Collettività, rischiando per la propria incolumità.
Illustrissimo  Ministro On. Guido Crosetto, per tutte le considerazioni rappresentate, Le chiediamo di farsi portavoce presso il Governo, sensibilizzando tutte le Forze politiche nel prevedere nella Legge di Bilancio 2024, sufficienti e specifici stanziamenti economici per il rinnovo contrattuale delle Donne e degli Uomini dell’Arma dei Carabinieri.
Il Suo autorevole intervento potrà finalmente avviare un processo di innovazione nel Comparto Sicurezza e Difesa che si concretizza, in via prioritaria, con un contratto di lavoro  che restituisca dignità ai fedeli Servitori dello Stato.
Il SIC, senza indugio alcuno, si farà promotore di ogni iniziativa finalizzata ad accrescere il benessere dei propri Associati, richiedendo alla Classe Politica un trattamento economico che consenta di soddisfare, in modo  decoroso, le  esigenze di vita quotidiana.
In occasione del dibattito che prelude il varo del disegno di legge per il bilancio dello Stato, è necessario avviare un confronto propedeutico per reperire adeguate risorse finanziarie nella prossima Legge di bilancio, occorrenti per il finanziamento del rinnovo del contratto di lavoro e la definizione di misure che realmente riconoscano la specificità del Comparto Sicurezza.
Il Ministro della funzione pubblica Paolo Zangrillo da qualche mese sta ripetendo che non ci sono soldi per i rinnovi contrattuali per la PA che scadono nel 2024 o che comunque ci sono solo delle “briciole”.  Il SIC si adopererà per sostenere ogni iniziativa che consenta di ottenere  maggiori benefici a vantaggio dei Carabinieri.

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