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LA MILITARIZZAZIONE NON S’HA DA FARE. LA POLIZIA BOCCIA L’ARMA FORESTALE

(di Silvia Mancinelli per il Tempo.it) – La militarizzazione del Corpo Forestale dello Stato non s’ha da fare. E a ribadirlo ieri, accogliendo il malessere di quanti rigettavano l’ipotesi accorpamento nella Benemerita, è stato il nuovo capo della Polizia Franco Gabrielli nel corso del suo intervento alla Scuola superiore interforze. È la prima e pesante stoccata al governo Renzi che da un anno ormai sta giocando a carte scoperte la partita della militarizzazione della Forestale.

«Non una scelta felice – ha commentato Gabrielli -. La rispettiamo, ma credo che la forza del nostro sistema sia nella diversità che si fa sintesi, non nelle acritiche, ragionieristiche operazioni di fusione. Credo che la diversità delle giubbe non sia un ostacolo: quando ero giovane anche io pensavo fosse economicamente più redditizio fare semplificazioni. Ragionieristicamente è perfetto, ma si perde di vista che dietro ogni organizzazione, ogni storia, ci sono dei vissuti e dei saperi». Ed è proprio qui che il tubo del decreto Madia si è sempre strozzato. Quanti per dieci, venti anni, hanno vestito la divisa della Forestale non hanno mai visto di buon grado la fusione con i carabinieri, preferendo l’ordinamento civile della Polizia di Stato.

«A garanzia innanzitutto dell’autonomia del nostro lavoro – sottolinea Marco Moroni, segretario generale Sapaf -. Un militare è chiamato ad agire a comando, gli uomini della Forestale sono a tutti gli effetti poliziotti dell’ambiente impegnati a prevenire e a cercarsi ogni giorno le attività da intraprendere». La fusione con l’Arma, a quanto pare, piaceva solo a Renzi e alla sua stretta cerchia di collaboratori. «Addirittura Ettore Rosato, capogruppo del Pd, ha presentato due proposte in due differenti legislature, l’ultima volta proprio in questa, finalizzate a fondere il Corpo Forestale con la Polizia di Stato – spiega Moroni -. È stato smentito dal suo stesso governo, deciso a militarizzare per controllare meglio. Inutile dire che i sindacati non sono mai stati interpellati».

E pensare che l’idea di Rosato, condivisa quasi all’unanimità fatta eccezione per il governo, sembra essere uno dei rarissimi, se non l’unico punto in comune tra il candidato Sindaco di Roma per il Pd e per il Movimento che ha schierato la sfidante Virginia Raggi. «Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti – fa notare il segretario del Sapaf – presentò un emendamento alla legge Madia che chiedeva che nell’eventuale accorpamento del Corpo Forestale a un’altra forza di polizia, quest’ultima fosse a ordinamento civile. Ovviamente l’emendamento fu rigettato, come la proposta del capogruppo dello stesso Partito Democratico. A dimostrare come la volontà della militarizzazione sia esclusivamente di Renzi».

In una nota pubblicata anche sul blog di Beppe Grillo il Movimento 5 Stelle prende le parti del capo della Polizia Gabrielli, condividendo le parole pronunciate ieri mattina durante la cerimonia di chiusura dell’anno accademico 2015/2016 della Scuola di perfezionamento per le forze di polizia. «Il Capo della Polizia si è dichiarato apertamente contrario al progetto di assorbimento della Forestale nei Carabinieri voluto dal governo Renzi nei decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione, sostenendo che la 121/1981 va difesa e tutelata perché ancora attuale – si legge -.

La legge stabilisce infatti degli equilibri imprescindibili per l’assetto democratico del nostro Paese, tra forze di polizia ad ordinamento civile e militare, che la riforma andrebbe irrimediabilmente a ledere creando dei precedenti pericolosissimi. Riforma raffazzonata – la definiscono – che non porterà alcun vantaggio alle “casse” dello Stato me e che metterà a repentaglio l’azione di prevenzione e repressione dei crimini ambientali ed agroalimentari.

Ma soprattutto un’operazione che trova la ferma e decisa contrarietà di tutte le rappresentanze e a questo punto, anche di ragguardevoli esponenti degli organi apicali delle forze di polizia. A questo punto, vista la “corale” contrarietà, il governo ha solo una strada da potere perseguire, ovvero l’immediato ritiro del decreto che prevede la militarizzazione delle donne e degli uomini del Corpo Forestale da assorbire nell’Arma dei Carabinieri il che lederebbe anche i diritti sindacali e politici stabiliti dalla nostra Costituzione». Sull’ipotesi di accorpamento i sindacati verranno ascoltati nei prossimi giorni alla Camera. «Siamo ancora in tempo – ribadisce Moroni – per non commettere un grave errore». 

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