Marina militare

La Marina è senza equipaggi e il Parlamento precarizza le Forze Armate

Nonostante la legislatura sia ai titoli di coda, il Senato approva oggi in via definitiva la revisione del modello delle Forze Armate. Quest’ultime, ed in particolare la Marina, sono messe in ginocchio dalla legge 244/12 detta “di Paola”, che il Co.Ce.R. da anni chiede di bloccare, perché riduce fortemente il personale. Viceversa il Parlamento approva un’altra legge che sposta di dieci anni gli effetti di tale  riduzione. Ma la Marina oggi ha bisogno di personale per navigare e non può aspettare che le riduzioni continuino per altri 10 anni.In risposta a ciò con una “acrobatica ” norma viene istituita una ferma iniziale di 3 anni, anziché di un anno e con i risparmi della riduzione del personale in servizio permanente, si pagheranno fino a 10.000 precari triennali in più. Precari  che da quanto si deduce saranno sottopagati e senza orario di lavoro. In compenso arriva la terza stella per i vertici dei Corpi tecnici, mentre per alcuni gradi dei ruoli “bassi” vi è un bel cambiamento di denominazione in “Aiutanti”. Tutto ciò senza che il Co.Ce.R. sia stato audito così come previsto per legge e come richiesto con delibera.  Per non parlare della instabilità morale che avrà un esercito di precari, mentre i marescialli anziani continueranno a sacrificarsi fino alla pensione. Eppure per tante centinaia di parlamentari, e non solo, tutto ciò è un successo. Ancora una volta sentiamo di chiederci: a chi giova tutto ciò?

ANTONELLO CIAVARELLI 

DELEGATO CO.CE.R.(Consiglio Centrale di Rappresentanza dei Militari) MARINA – GUARDIACOSTIERA

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