Esteri

Focus di Israele su Rafah, a breve operazione di terra

Israele continua i preparativi per l’operazione a Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, attesa “molto presto”, secondo quanto riferito dai media. Un alto funzionario della sicurezza israeliano ha riferito all’agenzia Reuters che l’esercito israeliano è pronto a lanciare immediatamente un’operazione a Rafah e sta solo aspettando il via libero politico.


Attacco di terra a Rafah: tutto pronto, manca solo l’ok politico

Il piano per l’offensiva di terra è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione, riporta l’emittente israeliana Kan: si procederà per fasi, sulla base di una divisione regionale della città in aree definite. In ogni fase e per ciascuna area, l’esercito (Idf) informerà la popolazione prima di avanzare in modo che i civili possano lasciare rifugi e abitazioni per tempo. Le forze armate hanno annunciato di aver mobilitato due brigate di riservisti per tornare nel sud di Gaza e “continuare la missione di difesa e attacco nella Striscia” sotto il comando della 99esima Divisione. La seconda Brigata di Riserva della 146a Divisione e la 679a Brigata di Riserva della 210a Divisione saranno trasferite dal nord di Israele, al confine con il Libano.

USA: “proteggete i civili”

L’Idf, la forza di difesa israeliana, ha approvato l’ultimo piano per l’operazione Rafah all’inizio di questa settimana, dopo che erano stati suggeriti tre piani precedenti. Il governo americano ha espresso ferma opposizione a un’operazione nell’estremo sud di Gaza senza un piano credibile per proteggere i civili. “Ci stiamo preparando a stabilire un’operazione congiunta con gli Stati Uniti. Comprendiamo la preoccupazione, ma non potremo completare la missione senza entrare a Rafah, il che potrebbe anche contribuire ad alleviare la pressione sulla questione degli ostaggi“, ha dichiarato un funzionario.
Intanto, ha riferito Axios citando tre alti funzionari israeliani, questa mattina il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, hanno visitato l’Egitto e si sono incontrati con il capo dell’intelligence del Cairo e altri funzionari chiave per discutere dell’imminente offensiva. L’Egitto, con cui Rafah confina, ha messo in guardia Israele dall’entrare nella città dove risiedono più di un milione di palestinesi sfollati, fuggiti da altre zone della Striscia a causa dei bombardamenti.

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